
Luciano Pavarotti-Fabio Fazio-Teo Teocoli: il Trio del Sanremo 2000
Festival specchio del Nuovo Millennio
31 dicembre 1999: una data storica che molte persone in tutto il mondo trascorrono dando del tu a due parole inglesi. Millennium Bug. Per milioni di esseri umani il conto alla rovescia che separa dall’inizio del nuovo secolo, e del nuovo millennio, trascorre all’insegna del dubbio, anzi del terrore, se il proprio computer sarà inutilizzabile a partire dalla mezzanotte, proprio perché sopraffatto dal baco del millennio. I processori dei pc sapranno gestire il doppio zero nell’indicazione dell’anno, pur essendo stati costruiti forse per non arrivarci neppure, al quarto millennio? In Rai dedicano all’argomento addirittura una trasmissione che occupa parte della giornata, poi alle 24 la Grande Risposta: non è successo nulla. In fondo la stessa cosa successe anche mille anni esatti prima, quando il Medioevo sembrava destinato ad interrompersi al termine dell’anno 999. Solo che in quel ristretto periodo di tempo la civiltà era leggermente progredita, ed allora certi terrori non erano che il simbolo del degrado del mondo intero. Degrado che inevitabilmente si trasmise al mondo della televisione che tra programmi spazzatura e corsa disperata all’Auditel stava celebrando la propria mediocrità.
Sanremo “culturale”
Ma il nuovo millennio avrebbe dovuto portare un vento nuovo. Come tipico del costume italico il Festival di Sanremo va al passo con i tempi, fotografando i ciclici momenti di crisi e le riprese del paese. Ecco quindi che il nuovo millennio si apre come si era chiuso il vecchio: celebrando la qualità. Per il secondo anno consecutivo il Festival viene affidato alla conduzione di Fabio Fazio che, sulla cresta dell’onda ormai da quasi tre lustri e reduce dal successo crescente di Quelli che il calcio, porta a Sanremo la sua ventata di cultura travestita da trash, ma sempre all’insegna della finezza. Per Sanremo erano stati anni difficili: il Baudismo sembrava ormai agli sgoccioli (ma non sarebbe stato così) e le vittorie dei carneadi Jalisse avevano riportato indietro nel tempo ai bui anni ’70 quando a trionfare furono Mino Vergnaghi o gli Homo Sapiens. Professionisti serissimi ma specchio della crisi della musica italiana, ed in fondo neppure la vittoria di Annalisa Minetti nel 1998 aveva rappresentato un salto in avanti. Il ’99 quindi avrebbe dovuto rappresentare la svolta, e così fu. Fazio portò sul palco l’Imponderabile: l’idea dei presentatori improvvisati regalò notorietà a persone della porta accanto, tra gli ospiti ci fu addirittura Mikhail Gorbaciov mentre per la co-conduzione fu scelto addirittura un Premio Nobel, il compianto Renato Dulbecco. La valletta fu esportata ma la grazia dell’incantevole Laetitia Casta, che turbò non pochi sogni degli adolescenti dell’epoca, mise d’accordo tutti. A partire dall’Auditel, che celebrò un successo che mancava da tempo pur regalando la vittoria ad un mostro sacro come Anna Oxa anche se tra le contestazioni. Impossibile non chiedere a Fazio un bis così il nuovo millennio, che coincise con l’edizione numero 50 del Festival, si aprì con le stesse speranze. Saggiamente Fazio cambiò formula, cercando meno effetti speciali: eppure tra il 21 ed il 26 febbraio si vide salire sul palco nientemeno che Luciano Pavarotti (il suo Nessun Dorma sarà la sigla iniziale) al fianco di Fazio, con Teo Teocoli a riempire gli intermezzi comici ed Inès Sastre a riempire gli occhi degli italiani, anche se in verità la sua presenza si rivelò meno spumeggiante di quella della Marianna dei francesi. Come meno convincente fu tutta l’edizione a livello di intrattenimento, a conferma che un Festival è abbastanza, e due sono troppi.
Gara
Ma a non deludere fu la qualità generale, anche grazie ad ospiti internazionali di tutto rispetto, da Tom Jones a Noa fino a Sting ma soprattutto a Bono Vox ed a Jovanotti, che con il suo Cancella il debito solleva il problema dei paesi poveri già aperto dal cantante degli U2. Ottima anche la qualità delle canzoni che proprio come l’anno precedente si rivelò particolarmente alta: come nell’edizione precedente, nella linea dell’accoppiata ringiovanimento-qualità imposta da Fazio. Qualche nome? Innanzitutto i debutti di Samuele Bersani (che vincerà il Premio della Critica con Replay) e Max Gazzè (presente nei Giovani l’anno precedente), due delle voci nuove più interessanti del pop “progressista” del nuovo millennio, poi il ritorno nientemeno che di Alice, 19 anni dopo l’ultima volta quando trionfò con Per Elisa, fino ai grandi classici, dai Matia Bazar a Gianni Morandi senza trascurare Gerardina Trovato, di ritorno dopo qualche anno di oblio e destinata ad un grande successo con Gechi e Vampiri, che chiuderà sesta dopo aver accarezzato il sogno di un’incredibile vittoria. Ma si capisce subito che la lotta per la vittoria è ristretta a tre cantanti. Ce n’è per tutti i gusti: dalla tradizione incarnata da Morandi, che presenta un brano scritto anche da Eros Ramazzotti ed alla ricerca della prima vittoria “da solo” dopo quella triplice del 1987, dal pop tradizionale firmato Irene Grandi, che sbancherà per mesi le classifiche di vendita, fino alla Novità con la n maiuscola portata da Sentimento degli Avion Travel. Il gruppo campano, con Peppe Servillo alla voce e Fausto Mesolella nelle doppie vesti di chitarrista ed autore, presenta un brano che sembra c’entrare poco con la storia del Festival, ma perfettamente inserito nei canoni della tradizione del gruppo.
Le polemiche
A spuntarla sarà proprio la ballata di Servillo, che riflette sull’assenza del tempo mentre si contempla il mare: “C’avimm cumbinato” dirà il solista tra la gioia e l’incredulità. A prima vista un verdetto inappellabile sul piano della qualità, soprattutto pensando a quanto sarebbe successo dopo, ma non tutti furono d’accordo. Nel mirino infatti entrò la Giuria di Qualità, presieduta da Mike Bongiorno e con eccellenze come Dario Argento, Carlo Alberto Rossi e Goran Bregovic, ma accusata di “antidemocraticità”, per dirla con parole più semplici di non aver capito i gusti del pubblico, e di non premiare la canzone più sanremese. “D’ora in poi chiamatelo Premio Tenco” attaccano i critici tradizionalisti, delusi per la mancata vittoria della Grandi ma anche per una classifica che sembra letta al contrario, con le ultime posizioni di Spagna, Amedeo Minghi e l’ultima in assoluto di Umberto Tozzi. “Dai Jalisse agli Avion Travel” dirà il direttore di rete Agostino Saccà, chiaramente soddisfatto del prodotto confezionato, apprezzato anche dai 14.000.000 di spettatori medi con il 54% di share. Tutti segnali della nuova era sanremese, confermati dall’andamento della gara dei Giovani, scossa dalla presenza di Padre Alfonso Maria Parente, che sembra avere più dei 35 anni consentiti per la categoria. Categoria che come successo spesso regalerà più fortuna ai piazzati che alla vincitrice, nella fattispecie Jenny B, la cantante italo-senegalese che sbaraglia tutti con la sua voce potente in Semplice Sai. Ma è anche la stagione del debutto dei Tiromancino di Federico Zampaglione, solo secondi, del ritorno di Andrea Mirò, futura signora Ruggeri già presente nella stessa categoria addirittura nel 1988, e di Fabrizio Moro, passato quasi sotto silenzi ma che sarebbe tornato sette anni dopo con il pezzo di rottura “Pensa”. Un altro simbolo della nuova generazione festivaliera: meno tradizione, più cultura e qualità. Gli anni seguenti avrebbero però smentito questa china: sia per la nazione, che per il Festival.
Gli Avion Travel in Sentimento
Classifica finale Festival Sanremo 2000
- Sentimento Piccola Orchestra Avion Travel
- La tua ragazza sempre Irene Grandi
- Innamorato Gianni Morandi
- Il timido ubriaco Max Gazzè
- Replay Samuele Bersani
- Gechi e vampiri Gerardina Trovato
- In bianco e nero Carmen Consoli
- Brivido caldo Matia Bazar
- Il giorno dell’indipendenza Alice
- Non dirgli mai Gigi D’Alessio
- Tutti i miei sbagli Subsonica
- Con il tuo nome Ivana Spagna
- Fare l’amore Mietta
- Futuro come te Mariella Nava e Amedeo Minghi
- Raccontami di te Marco Masini
- Un’altra vita Umberto Tozzi
5- continua
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Festival Sanremo, gli argomenti
Potrai seguire su sdamy l’edizione in corso del Festival di Sanremo nei suoi vari aspetti:
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