Malika Ayane

Malika Ayane

Malika Ayane e la delusione sanremese del 2010

L’ultima sua immagine sanremese è rabbiosa, incredula ma composta: Malika lascia l’Ariston in una fredda notte di febbraio 2010, dopo aver saputo che la sua “Ricomincio da qui” era stata sorprendentemente esclusa dal gruppo delle tre finaliste che si sarebbero giocate il successo nonostante il voto degli orchestrali la vedesse al primo posto. Come lei fu delusa anche Noemi, fuori dai giochi con “Per tutta la vita“ nonostante i pronostici la indicassero tra le favorite. Ma in realtà la favorita assoluta era proprio lei, Malika, che, inseguita dai giornalisti come una vera star, non fece polemiche ma rifiutò cortesemente di rilasciare dichiarazioni per smaltire più in fretta la prima delusione della carriera, arrivata poche settimane dopo l’enorme successo della cover di La prima cosa bella, colonna sonora dell’omonimo film, lenita solo in parte dalla vittoria sanremese del Premio della critica Mia Martini nonchè dall’enorme successo dell’album “Grovigli”. Delusione prodotta peraltro da quella stessa manifestazione che solo l’anno precedente le aveva dato la notorietà con il terzo posto nella Categoria Giovani con un brano, “Come foglie”, capace subito di entrare nella lista delle canzoni più belle della storia recente del Festival, sia per merito di chi la scrisse, Giuliano Sangiorgi, che per la stupenda interpretazione che Malika seppe dare grazie ad una voce. Interrogata recentemente proprio in merito a quella delusione, Malika ha parlato con la stessa classe con cui canta: “A Sanremo è importante esserci, non solo vincere: arrivare primi è sempre bello ma il piacere di esibirsi su quel palco, con un pubblico così immenso e appassionato, è impagabile”. Chapeau.

Ricreazione: ecco la nuova Malika

Tre anni dopo la storia si ripete, almeno per la prima parte: anche nel 2013 infatti la cantante milanese di padre marocchino, 29 anni compiuti proprio il 31 gennaio, è indicata come la candidata numero uno per la vittoria finale. Toccare ferro è il minimo per i fans di Malika, anche se questa volta non sembrano potersi mettere di mezzo strani terzetti o prodotti da talent. Potrebbe quindi essere la volta buona, considerando anche che i trentasei mesi successivi alla delusione hanno prodotto importanti cambiamenti a tutto tondo per l’interessata: a partire da quello apparentemente più banale, collegato al look che la vede ora con un appariscente chioma biondo platino, fino a quello che ha coinvolto la vita privata, con la fine della love story con Cesare Cremonini ed il matrimonio “americano” in gran segreto con il regista Federico Brugia. Ma ciò che è più interessante è notare gli ulteriori progressi artistici che si innestano in un tessuto già di altissima qualità e conseguenti all’ultimo disco di Malika, Ricreazione, uscito solo nel settembre 2012 e forte della collaborazione di autori di primo piano quali Paolo Conte, Pacifico e Tricarico oltre allo stesso Sangiorgi che ha firmato anche i due pezzi che sentiremo all’Ariston, “Niente” e “E se poi”. Senza dimenticare la vena creativa della stessa Malika, che insieme a Pacifico ha scritto “Il tempo non inganna”. Negli stessi giorni è prevista la riedizione di Ricreazione, album che in contraddizione con l’accattivante titolo non rappresenta affatto una pausa nella carriera di Malika bensì una vera ripartenza dopo il break personale. Ripartenza preceduta dal successo estivo di “Tre cose”, singolo pilota dell’album, e caratterizzata da evidenti cambiamenti sul piano creativo ed interpretativo, da una maggior spensieratezza fino alla crescita della Malika cantautrice, che i fans hanno già potuto apprezzare assistendo alle tappe del “Ricreazione Tour” che tra novembre e dicembre ha toccato varie città d’Italia prima della chiusura nella “sua” Milano.

Il video di Tre cose, Malika Ayane

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Niente e E se poi: le canzoni di Sanremo 2013di Malika Ayane

Insomma, fuori da false modestie Malika va a Sanremo per vincere e con tutto il rispetto per i concorrenti, le possibilità di farcela sono alte: in attesa di capire la qualità dei brani (ma conoscendo paroliere ed interprete si può andare sul sicuro), infatti, la ragazza si presenta con credenziali di primissimo piano, tipiche di chi ha alle spalle un bagaglio completo che comprende ogni tipo di musica, jazz compreso. Ogni suo pezzo si trasforma in un successo grazie ad una voce delicata ma potente, armoniosa e completa, al punto che il suo pop può tranquillamente definirsi in questo momento uno dei migliori prodotti in assoluto della musica italiana, grazie anche alla sua duttilità, evidenziata dai due pezzi sanremesi, accumunati dall’argomento sentimentale ma tra loro molto diversi: perché se “E se poi” sembra cucita addosso ai ritmi canori che Malika predilige (non a caso la canzone è stata riarrangiata proprio dalla cantante), anche “Niente”, struggente storia che parla di una storia d’amore destinata al naufragio, promette di essere un gran successo, contando su un crescendo vocale che ricorda da vicino quello di Come foglie. Gli ingredienti per vincere ci sono tutti: ma se non sarà così, non aspettatevi scenate. Non rientrano nel personaggio.

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