[responsive]Podio e conduttori del Festival 2007[/responsive]Podio e conduttori del Festival 2007

A pochi giorni dal via della 65^ edizione del Festival, la quinta e ultima puntata del nostro viaggio nel tempo è dedicata all’edizione 2007, nata sotto cattivi auspici dopo il deludente 2006, ma capace di ricatturare l’attenzione del pubblico e dei media grazie a ricette semplici quanto efficaci, ma soprattutto alla buona qualità media dei brani. Merito anche del grande ritorno di Pippo Baudo, che entra nella storia come il conduttore più presente di sempre.

Torna a casa, Festival!

Rivoluzione non fa rima con televisione. Soprattutto nell’era Auditel. Questo il responso implicito del travagliato percorso di vita attraversato dal Festival di Sanremo a metà del primo decennio del XXI secolo. I i benefici effetti di quanto accaduto nel 2005 vennero presto dimenticati a causa del disastro dell’edizione successiva, una delle più scialbe e meno seguite dell’intera storia. Così, non potendo permettersi due flop consecutivi, la Rai decise di andare a Canossa. Leggi a casa Baudo. La decisione di assegnare il Festival a Pippo Nazionale per la dodicesima volta fu accolta con un eureka dagli statistici di Sanremo, visto che l’edizione fece segnare il “sorpasso” sull’altro storico padrone di casa, Mike Bongiorno, fermo a undici conduzioni, ma con un sorriso amaro dai critici storici della rassegna, convinti che in caso di un nuovo insuccesso questa volta sarebbe stata davvero la fine.

Ritorno all’antico, ma di Qualità

A Baudo venne affidata anche la direzione artistica, oltre che il compito di riscrivere il regolamento. Ed il nuovo-vecchio padrone di casa non si fece pregare, sancendo un sicuro ritorno alla normalità, senza risparmiarsi frecciate al recente passato: “Le Categorie? Sono inutili e dannose – disse Pippo commentando la principale novità dell’edizione numero 56 – Non si capisce chi vinca davvero, è un modo per accontentare tutti”. Spariscono anche le eliminazioni, al grido un po’ populista: “Ci sono anche troppe tensioni nella vita di tutti i giorni…”. In realtà, si trattò di uno scaltro ritorno all’antica anche per convincere i “grandi vecchi” della canzone italiana a rimettersi in discussione. Ecco così ritorni eccellenti: dal sempreverde Al Bano, in cerca del primo successo da “solista” dopo tre tentativi, a Milva, finendo addirittura con Johnny Dorelli, assente da 38 anni. L’unico “Mister X” del cast è Piero Mazzocchetti, tenore sconosciuto ai più in Italia ma famosissimo in Germania: saprà farsi apprezzare, chiudendo addirittura al terzo posto. Una novità nel regolamento comunque ci fu: l’introduzione della Giuria di Qualità, 14 membri (10 per i Campioni, 4 per i Big), i cui voti incideranno per il 20% sulla classifica finale. Desta qualche perplessità in verità la presenza di giornalisti, attori e presentatori apparentemente lontani dal mondo musicale, ma non si registreranno danni evidenti.

Tra pop e flop

Qualitativamente parlando, ancora una volta il Festival seppe stupire critici e pure ammiratori. Perché il lavoro della Commissione Artistica si rivelò eccellente, al pari di quello dei cantanti in gara. Il prodotto-medio dei brani in concorso infatti si rivelò di qualità abbastanza elevata, e pure al passo con i tempi. La soave voce di Antonella Ruggiero canta il dolore di un amore tra le bombe (idea non nuovissima, ma efficace), mentre Daniele Silvestri ironizza con la consueta maestria sui mali dell’Italia in “La Paranza” (“è una danza che si balla nella latitanza”), e Tosca stupisce con la sua favola circense de “Il terzo fuochista”. Non manca un pizzico di trash nel duo padre-figlio della Facchinetti’s Family, con stecca al seguito (di fatto finirà qui la carriera di cantante dell’ex Dj Francesco), e di pop classico, impersonato da Paolo Meneguzzi con la sua “Musica”.

 

Sanremo 2007: Fabrizio Moro vince tra le Nuove Proposte

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Cristicchi e Moro: il trionfo della musica impegnata

Pur senza eliminazioni, non serve molto tempo per capire che il lotto dei favoriti comprende il solito Al Bano, struggente come sempre in Nel Perdono, ma soprattutto Simone Cristicchi. Il cantautore romano strega il pubblico già dalla prima puntata con “Ti regalerò una rosa”, brano recitato, più che cantato, che alterna pezzi rap a brani tratti dallo spettacolo teatrale di Cristicchi sul mondo dei manicomi. La canzone tratta una storia d’amore nata in gioventù tra le corsie di un ospedale psichiatrico. Toccante al limite della commozione, grazie anche alla scena finale che vede Cristicchi salire in piedi su una sedia, e spalancare le braccia in segno di libertà: “Ti regalerò una rosa/Una rosa bianca come fossi la mia sposa/Una rosa bianca che ti serva per dimenticare/Ogni piccolo dolore”. Brividi all’Ariston, così anche se qualcuno ci vede un pizzico di populismo, per Al Bano c’è solo il secondo posto, non scalfito neppure dalla Giuria di Qualità, la stessa che non sposò al 100% la vittoria di Fabrizio Moro nella categoria Giovani con “Pensa”, rap-pop addolorato ispirato alle stragi di Mafia. Il vincitore disse di essersi ispirato alla fiction su Paolo Borsellino: inquietante, come se per conoscere il giudice ci fosse stato bisogno della tv, ma il successo fu indiscutibile, considerando anche la ridottissima concorrenza. Avrebbe dovuto essere il Festival del nazionalpopolare, fu il trionfo della musica impegnata. Sull’onda del buon successo di ascolti, Baudo tornò anche nel 2008, nonostante le perplessità del direttore di rete Del Noce. E fu un’altra edizione innovativa, con il trionfo del musical di Giò Di Tonno e Lola Ponce.

Festival di Sanremo 2007: la classifica finale

  • 1 “Ti regalerò una rosa” Simone Cristicchi
  • 2 “Nel perdono” Al Bano
  • 3 “Schiavo d’amore” Piero Mazzocchetti
  • 4 “La Paranza” Daniele Silvestri
  • 5 “Chissà se nevica” Mango
  • 6 “Musica” Paolo Meneguzzi
  • 7 “Il terzo fuochista” Tosca
  • 8 “Vivere normale” Francesco e Roby Facchinetti
  • 9 “Appena prima” di partire Zero Assoluto
  • 10 “Canzone fra le guerre” Antonella Ruggiero

Sanremo 2007: Simone Cristicchi in “Ti regalerò una rosa”