Paolo Bonolis: il "trionfatore" di Sanremo 2005

Paolo Bonolis: il “trionfatore” di Sanremo 2005

La quarta e penultima puntata del viaggio 2014 di Sdamy nelle edizioni più belle del Festival, fa tappa nel 2005. Un anno cardine per Sanremo, che nell’edizione precedente aveva toccato uno dei punti più bassi della storia recente per ascolti e qualità del cast. Ma, novello Fenice, il Festival seppe rinascere dalle proprie ceneri, con un’edizione memorabile, pur tra mille difficoltà.

2005, la seconda rinascita del Festival

Quello svoltosi tra il 1° ed il 4 marzo 2005 è stato un Festival spartiacque, considerabile come il primo della nuova era, quella del rilancio definitivo in termini di ascolti, ma soprattutto consensi unanimi della critica. Una vera e propria svolta, non dissimile da quella che era stata vissuta nel 1981, quando il primo Sanremo sotto l’egida della direzione artistica di Gianni Ravera ottenne la diretta televisiva integrale, ed una fomula accattivante. Ventiquattro anni dopo il padre della new age festivaliera risponde al nome di Paolo Bonolis. Dopo i pessimi ascolti del 2004, serve una scossa e la ricetta del popolarissimo presentatore romano è semplice: conduzione “a portata di tutti”, ma allo stesso tempo moderna e con un tocco d’ironia, ma soprattutto un ritorno all’antico per quanto riguarda la formula. Da qui la controrivoluzione. Per far tornare la settimana sanremese la più attesa dagli italiani, bastano infatti due accorgimenti demodè: il ritorno delle categorie, che mancavano dal 1978, e quello delle eliminazioni, assenti dal 1997. Ai tradizionali “Uomini”, “Donne”, “Gruppi” e “Giovani” si aggiungono i “Classic”, sezione fortemente voluta da Bonolis, in omaggio ai grandi della storia del Festival. Una scaltra trovata per garantire un posto in finale a tre tra gli artisti più popolari, visto che il regolamento prevede per la serata conclusiva l’esecuzione dei tre brani più votati per ciascuna categoria. Idee vincenti, insieme a quella della soppressione dello stantìo Dopofestival, sostituito dagli approfondimenti post-esibizione con una platea di opinionisti collocata sul palco.

2005: la cronaca nera ha il sopravvento

Ma Sanremo 2005 fu soprattutto l’edizione dei drammi. La serata inaugurale è scandita da un evento luttuoso, avvenuto proprio durante la diretta, ed annunciato da un commosso Paolo Bonolis. La scomparsa di Alberto Castagna: il presentatore romano si arrende ai problemi di cuore che lo avevano assalito da tempo. Così, come nel 1987 quando Pippo Baudo annunciò la scomparsa di Claudio Villa, l’Ariston si alza spontaneamente in piedi per tributare l’ultimo omaggio ad uno dei volti più amati della tv.
Ma purtroppo, non sarà l’unica volta, visto che sabato 4 si risolverà il dramma di Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto rapita in Iraq, e liberata grazie ad un blitz della polizia, che porterà però all’uccisione dell’agente segreto Nicola Calipari, che aveva avuto un ruolo decisivo per la liberazione. Un dramma insensato, e pieno di buchi neri anche nove anni dopo, che sposta le attenzioni di tutti verso l’attualità: si parla addirittura di interruzione della gara, ma si va avanti. Così Sanremo 2005 prosegue, pur dovendo fronteggiare le consuete polemiche, causate in primo luogo dalle dimissioni in extremis di Pippo Baudo, Direttore Artistico designato e sostituito da Gianmarco Mazzi, e poi dall’esclusione de “I Bambini fanno oh”, pezzo presentato dal debuttante Povia, ma escluso in quanto non inedito, bensì già interpretato pochi mesi prima al Premio Recanati. Ad affiancare Bonolis in conduzione sono Antonella Clerici, nei panni della valletta pasticciona, e la modella Federica Felini, che darà l’unico tocco di nazionalpopolare: il suo fare svampito, infatti, fa molto anni ’80, e non bucherà lo schermo.

“Angelo”: La commossa preghiera di Renga

Basta poco per capire le gerarchie nelle varie sezioni. Toto Cotugno, di ritorno a Sanremo otto anni dopo l’ultima volta, in coppia con un’altra ex vincitrice, Annalisa Minetti, sbaraglia la concorrenza nella categoria Classic, grazie ad un brano molto sanremese, “Come noi nessuno al mondo”. Tra i Gruppi l’eleganza jazz degli esordienti Nicky Nicolai e il marito Stefano Di Battista ha vita facile sui deludenti Matia Bazar, così come tra le donne la strepitosa interpretazione di “Echi d’infinito” di Antonella Ruggiero regola un’Alexia sotto tono. Ma la lotta accesa è tra gli Uomini, tra Marco Masini, il cui “Nel mondo dei sogni” sembra perfino migliore de “L’uomo volante” vincitrice nel 2004, Gigi D’Alessio con la sua orecchiabile “L’amore che non c’è”, e Francesco Renga. Alla seconda partecipazione tra i Big, l’ex leader dei Timoria fa centro sfruttando la potenza e la precisione della propria voce, modulata per cantare “Angelo”, un inno alla vita della piccola figlia Jolanda (avuta dall’attrice Ambra Angiolini, che figura tra le opinioniste), in un mondo travolto dalla forza degli scandali, e della natura, dato che il pezzo fu scritto subito dopo il terribile tsunami che travolse nel dicembre 2003. “Angelo/Prenditi cura di lei/Lei non sa/Vedere al di là/Di quello che da/E tutto il dolore/Che scava profondo/Nel silenzio di una lacrima” sono parole che bastano e avanzano per fare di Renga il favorito assoluto nel ballottaggio finale a sei, completato da Laura Bono, vincitrice molto a sorpresa della sezione Giovani, dove erano in gara anche future stelle della musica italiana come i Modà e i Negramaro. L’edizione straordinaria del Tg1 con la diretta del ritorno in Italia della salma di Calipari precede l’annuncio del trionfo, scontato, di Renga, con il 54% dei voti, annunciato da un Bonolis sempre padrone della situazione. Il vincitore corre a baciare la compagna, per poi chiudere, con la riproposizione del brano, cinque giorni destinati a fare la storia della tv italiana, ma anche del paese.

L'abbraccio tra Ambra Angiolini e Francesco Renga

L’abbraccio tra Ambra Angiolini e Francesco Renga

Sanremo 2005: la classifica finale

  • 1. “Angelo” Francesco Renga
  • 2. “Come noi nessuno al mondo” Toto Cutugno e Annalisa Minetti
  • 3. “Echi d’infinito” Antonella Ruggiero
  • 4. “Che mistero è l’amore” Nicky Nicolai e Stefano Di Battista Jazz Quartet
  • 5. “Non credo nei miracoli” Laura Bono
  • Finalista “Uomo bastardo” Marcella Bella
  • Finalista “Che farò” La Differenza
  • Finalista “Da grande” Alexia
  • Finalista “Grido d’amore” Matia Bazar
  • Finalista “L’amore che non c’è” Gigi D’Alessio
  • Finalista “L’immaginario” Veronica Ventavoli
  • Finalista “La panchina” Peppino di Capri
  • Finalista “Nel mondo dei sogni” Marco Masini
  • Finalista “Ovunque andrò” Le Vibrazioni
  • Finalista “Ragazza di periferia” Anna Tatangelo

Sanremo 2005: Francesco Renga in “Angelo”