Festival di Sanremo 2014: Antonella Ruggiero vuol dire qualità
Un’edizione per “annusare” l’aria, lo scorso anno, accompagnando i Marta Sui Tubi nella serata dei duetti, quindi il via libera per il grande ritorno. Antonella Ruggiero sarà in gara alla 64° Festival di Sanremo con i brani “Quando balliamo” e “Da lontano”, per una presenza che certifica il marchio di qualità dell’edizione 2014. Qualità che non è mai mancata nelle scelte della Commissione durante le fin qui quattro “gestioni” di Fabio Fazio: non è un caso, allora, che Antonella fosse in gara anche nel 1999, durante la prima edizione condotta dal presentatore savonese, quando la cantautrice genovese andò ad un passo dalla vittoria, chiudendo al secondo posto dietro con “Non dimentico (se non ci fossero le nuvole)”, dietro ad Anna Oxa, vincitrice con “Senza Pietà” per un podio interamente al femminile, completato da Mariella Nava. Un secondo posto che bissò quello che Antonella ottenne anche l’anno precedente, con “Amore lontanissimo” (brano vincitore del Premio della Critica Mia Martini), in quella che fu la prima delle sue cinque partecipazioni da solista, dopo le altrettante come vocalist dei Matia Bazar, con i quali arrivò la soddisfazione del successo nel 1978, con “… E dirsi ciao”.
L’epoca aurea dei Matia Bazar
Ma catalogare una musicista come Antonella Ruggiero in base alle vittorie, ai piazzamenti o al numero di presenze al Festival sarebbe un’insopportabile diminutio, dal momento che si sta parlando di una delle cantanti italiane più complete ed appezzate anche oltre confine, per quella capacità di mescolare una pulizia vocale pressoché unica, forte di un timbro da soprano, ad una sensazionale capacità interpretativa, che le ha permesso di spaziare dal più classico repertorio pop dei Matia, con successi come “Solo tu” o “Vacanze romane” che certo non sarebbero stati gli stessi con un’altra cantante, a quello più introspettivo avviato con la carriera da solista, che ha fruttato ben 19 album e che ha permesso ad Antonella di abbracciare definitivamente una dimensione artistica della musica che l’ha portata ad intrecciare il canto col teatro.
40 anni di carriera. Con regalo?
Un percorso testimoniato al meglio dall’ultima presenza sanremese, la struggente “Canzone tra le guerre”, datata 2007, non sufficientemente apprezzata da pubblico e critica nonostante una strepitosa interpretazione a cappella. Ma sette anni dopo Antonella ci riproverà, proprio nell’anno che ne celebrerà i 40 anni di carriera, dall’alto di quell’umiltà che non le è mai mancata, e che gli ha permesso di rimettersi in discussione anche di fronte a voci più “mediatiche”: non certo un problema per chi ha pubblicato l’ultimo album, “Qualcosa nell’aria”, sottoforma di tre mini ep scaricabili solo online. Ed allora se la vittoria rimane un rebus, ma quel che è certo è che la sua presenza non passerà inosservata. A dimostrazione che anche al Festival può esserci spazio per la musica di qualità.
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