Non è mai troppo tardi
C’è chi non ha bisogno di gavetta perché punta sui talent show o semplicemente perché il proprio talento naturale emerge immediatamente, ma c’è pure chi deve vedersi sbattere tante porte in faccia prima di poter dire ce l’ho fatta. Non che la partecipazione a Sanremo sezione Giovani equivalga già ad un passaporto per la gloria musicale ma per Paolo Simoni, in gara al Festival con la canzone Le Parole, il fatto stesso di essere stato incluso tra gli otto artisti che si giocheranno il prestigioso premio rappresenta una rivincita sui tanti no ricevuti. Stiamo parlando infatti dell’artista meno giovane tra quelli in gara, essendo nato a Comacchio nel 1985, ma anche per questo tra i più ricchi di esperienze pregresse. Occorre però subito sgombrare il campo dei dubbi: se Paolo è stato (finalmente) ammesso al Festival non è per la sua conoscenza con Mauro Pagani, direttore di Area Sanremo ed ex collaboratore di Simoni per la stesura di un libro, “Foto di gruppo con chitarrista” del 2008, e neppure perché nel 2011 il ragazzo ha cambiato etichetta discografica passando dalla Warner Music alla Sony.
Paolo Simoni, dal ristorante all’Ariston
Certo, soprattutto quest’ultimo si è rivelata una svolta fondamentale per il processo di crescita complessiva ma a 28 anni serve di più per essere ammessi in una categoria in cui devi fronteggiare ragazzi ventenni quasi tutti sulla cresta dell’onda da pochi mesi: serve passione per la musica (sono già due gli album pubblicati più un diploma di sassofono nel cassetto), la competenza che solo chi studia pianoforte dall’età di tre anni può avere e spirito di sopravvivenza. Per capire la dura tempra di Paolo, uno vecchio stampo che pensa ancora che salire sul palco dell’Ariston sia qualcosa di più di un passo simbolico per entrare a fare parte della musica dei grandi, basti pensare che addirittura nel 2000 il ragazzo si iscrisse all’Accademia della Canzone di Sanremo fallendo però l’ammissione della categoria Giovani del Festival 2001. Un duro colpo ma a 16 anni l’entusiasmo è ancora troppo per arrendersi: così, mentre per arrotondare Paolo lavora nel ristorante di famiglia, ecco sei anni di studio ed impegno per migliorarsi e nel 2007 sono maturi i tempi per il primo disco, Mala tempora. Le soddisfazioni vengono in serie: nel 2008 c’è anche la finale nel Premio Tenco mentre nel 2011 c’è addirittura il suddetto duetto con Lucio Dalla in Io sono io e tu sei tu, il singolo della vera consacrazione di Simoni inserito all’interno del secondo album, Ci voglio ridere su, contenente dieci tracce interamente scritte ed interpretate da Paolo. Altro che raccomandazioni, quindi, ma solo farina del proprio sacco ed un chiodo fisso: far capire a tutti che la musica è nel sangue di Paolo Simoni.
Video, Paolo Simoni duetta con Lucio Dalla
Festival Sanremo, gli argomenti
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