Inghilterra-Italia 2-4 d.c.r. (0-0)

INGHILTERRA: Hart; Johnson, Terry, Lescott, Cole; Milner (61’ Walcott), Gerrard, Parker (95′ Henderson), Young; Welbeck (60’ Carroll), Rooney. C.t.: R. Hodsgon.

ITALIA: Buffon; Abate (91’ Maggio), Barzagli, Bonucci, Balzaretti; De Rossi (80’ Nocerino), Pirlo, Marchisio; Montolivo; Balotelli, Cassano (78’ Diamanti). C.t.: C. Prandelli.

ARBITRO: Proença (Portogallo)

AMMONITI: Barzagli e Maggio.

SEQUENZA RIGORI: Balotelli (gol; 0-1); Gerrard (gol; 1-1); Montolivo (fuori; 1-1); Rooney (gol; 2-1); Pirlo (gol; 2-2); Young (traversa, 2-2); Nocerino (gol, 2-3); Cole (parato, 2-3); Diamanti (gol; 2-4).

Giustizia è fatta

.Abbiamo riavvolto il film di quattro anni fa, ma abbiamo visto un finale diverso, come differente è stato tutto lo svolgimento. L’Italia centra la qualificazione alle semifinali di Euro 2012 al termine di due ore di dominio assoluto: giovedì 28 grande sfida alla corazzata-Germania ma il lieto fine arriva solo dopo lo 0-0 del 120′ ed i calci di rigore, che sorridono agli azzurri come successo negli Europei 2000 e nei Mondiali 2006 ma non quattro anni fa, quando la grigia partita contro la Spagna si chiuse con l’errore dal dischetto di Di Natale. Quattro anni dopo però è cambiato tutto: certo, questa Inghilterra non è paragonabile a quella Spagna ma quest’Italia ha surclassato un avversario inesistente, che dopo un buon primo quarto d’ora ha pensato solo a difendersi ma passivamente, senza pressare, asserragliata nella propria metacampo. E merita di essere sottolineata la partita costruttiva e lucida degli azzurri, che hanno spinto fin quando hanno avuto energie, creando però non tantissime occasioni a causa di una fase offensiva sempre troppo prevedibile e condotta con pochi uomini. L’errore di Montolivo aveva fatto pensare al solito finale, ma alla fine la sorte e la bravura sono andati dalla parte giusta, pur con il brivido del cucchiaio di Pirlo, che in un momento cruciale ha avuto la freddezza del campione.

Inizio sofferto

.E pensare che i primi venti minuti sono stati di sofferenza per l’Italia, per merito anche dell’Inghilterra che attua un pressing asfissiante trovando terreno ideale per sfondare sugli esterni: il modulo azzurro scopre le fasce, costringendo Abate e Balzaretti all’inferiorità numerica visto che Marchisio e De Rossi non riescono a soccorrerli con continuità, così il gran palo colpito al 3’ da De Rossi con un bel collo mancino dal limite dell’area rimarrà a lungo un episodio isolato. Emblematica l’occasione sprecata da Johnson dopo 5’: Milner scende indisturbato sulla destra e mette in mezzo, Bonucci si perde il taglio del difensore del Liverpool e Buffon si salva come può di pugno. Ma dal 20’ la partita cambia, e l’Inghilterra di fatto non tirerà più in porta. Gli inglesi abbassano i ritmi e si fanno schiacciar: l’Italia va a nozze. Gli azzurri si dispongono meglio sul campo, potendo contare sempre su almeno due opzioni di passaggio grazie alla gran corsa di Marchisio e De Rossi ma il chiaro predominio territoriale produrrà poco perché la manovra è quasi sempre troppo lenta, Pirlo insolitamente impreciso e la coppia di attaccanti rimarrà isolata. Due comunque le occasioni capitate a Balotelli, ma sprecate per il solito indecisionismo di Mario sotto porta: una prima volta, imbeccato da Montolivo, l’attaccante si attarda al limite dell’area e si fa recuperare da Lescott, un’altra non riesce ad intervenire su una sponda aerea di Cassano.

Monologo azzurro

.Nella ripresa il tema tattico non cambia, la pressione dell’Italia si accentua ed i primi minuti sembrano promettere una buona quantità di occasioni: Abate fugge sulla destra e mette in mezzo per Balotelli, leggermente attardato ed anticipato in angolo, ma l’opportunità migliore dell’intera partita la crea De Rossi che pesca in area Balotelli, il numero nove si gira e tira in precario equilibrio, Hart si salva d’istinto e Montolivo calcia alto il successivo tap in. Di fatto le conclusioni verso la porta inglese finiranno qui, fino allo scadere quando un bello stop e tiro del neo-entrato Nocerino verranno stoppati da un salvataggio disperato di Johnson, ma in mezzo c’è solo l’Italia che però è sempre più stanca, la circolazione di palla rimane lenta e gli esterni faticano a salire, rendendo facile il lavoro dei centrali inglesi che non soffrono mai sulle palle alte. I tempi supplementari sono una replica accorciata: Italia stabilmente nella metacampo inglese ma l’autonomia è ormai ridottissima, si attacca con pochissimi giocatori, gli unici a spingere sono i subentrati ed infatti Diamanti coglie prima un palo casuale con un tiro-cross diretto a Nocerino e poi con un assist al bacio per lo stesso mediano milanista che segna di testa ma in leggero fuorigioco. Il destino ha voluto che l’uomo decisivo ai rigori fosse proprio il trequartista di Prato. Giustizia è fatta, ma ora arriva il difficile, contro un avversario stellare con due giorni di riposo in più nelle gambe. E mezz’ora di fatica in meno.