Dimissioni
Due anni fa da di questi tempi aveva appena sconfitto il favoritissimo Brasile ai Mondiali ed in lontananza vedeva un orizzonte di gloria, la possibilità di regalare all’Olanda il primo titolo iridato sempre sfuggito per un’inezia. La storia avrebbe invece riservato l’ennesima sconfitta in finale, ma il peggio sarebbe stato là da venire, con il peggiore Europeo della storia olandese con tre sconfitte su tre gare. Così Bert Van Marwijk ha rassegnato le proprie irrevocabili dimissioni dal ruolo di commissario tecnico degli Oranje, che ricopriva dall’estate 2008, dopo la bruciante eliminazione da Euro 2008 subìta dalla squadra allora allenata da Van Basten per mano della Russia dell’olandesissimo Guus Hiddink. Ad una settimana dalla fine dell’avventura in Polonia ed Ucraina, terminata incredibilmente con tre sconfitte su tre partite, l’ex allenatore del Feyenoord si è incontrato con i vertici federali cui ha comunicato la propria decisione nonostante appena tre giorni prima la Federazione gli avesse rinnovato la fiducia. Un atto che, ci perdonerete un po’ di malizia, è parso strumentale ed atto a chiamare Van Marwijk alle sue responsabilità.
Flop
Il bilancio di Van Marwijk rimane altamente positivo almeno in termini numerici: oltre al secondo posto a Sudafrica 2010 c’è infatti lo storico primo posto nel ranking Fifa raggiunto dalla squadra nel. Difficile capire se e quanto il rapporto con i senatori della squadra abbia influito sulla decisione di sicuro il gruppo non è parso sempre in sintonia con Van Marwijk, anche durante i giorni felici: detto che il c.t. uscente è il suocero di Mark Van Bommel (che ha lasciato la Nazionale), pure dal punto di vista tattico la squadra ha lasciato spesso a desiderare tra difficili coesistenze (Sneijder esterno) ed esclusioni eccellenti, per non parlare delle ultime, discusse convocazioni. Quella di Van Marwijk è la seconda panchina a saltare dopo Euro 2012, dopo le dimissioni del c.t. polacco Franciszek Smuda. Si apre ora la corsa al successore.
Successore
Neppure prese in considerazione le candidature di due ex c.t. come Frank Rijkaard, che non ha più saputo riproporsi ad alti livelli dopo il traumatico divorzio dal Barcellona, e dello stesso Hiddink, l’unica certezza è che si tratterà di un olandese, nel solco della tradizione di una nazione fortemente gelosa delle proprie origini e del proprio modo di fare calcio. Il favoritissimo è Ruud Gullit che sembra aver bruciato la concorrenza di Ronald Koeman, attuale tecnico del Feyenoord che non sembra disposto a sedersi sulla panchina della Nazionale con cui vinse Euro 1988. Stessa manifestazione che lanciò nel grande calcio Gullit, reduce dallo scudetto con il Milan di Sacchi. Il carisma e l’appeal sembrano quelli giusti ma restano tanti dubbi attorno alla carriera di tecnico di Gullit, mai davvero sbocciata. Già vice di Advocaat ad Euro 2004, l’ex rossonero è reduce da una pessima esperienza al Terek Grozny chiusa con un esonero proprio un anno fa esatto. Nel suo passato anche Feyenoord e Los Angeles Galaxy, ma mai una vittoria o un buon campionato.
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