
Bianca Balti e Luciana Littizzetto nella serata finale di Sanremo 2013
Il grido d’allarme degli orchestrali
Wagner e Verdi tanto per cominciare, prima di dare il via alla finale che ha incoronato Marco Mengoni. Poi tanta buona musica ed una lunga schiera di ospiti. Il tutto sempre condito dall’eleganza di Fabio Fazio e dall’appuntita lingua di Luciana Littizzetto, padroni di casa ancora impeccabili e perfettamente complementari: impossibile non pensare ad un ritorno nel 2014 perché è vero che, come detto da Fazio, “il rischio è di ripetersi: servono idee nuove” ma in situazioni del genere un bis è quello che chiede il pubblico. Perché le idee nascono spontanee quando trovano teste pensanti a produrle. La finalissima di Sanremo 2013 allora conferma il trend di una bellissima settimana: serate lunghe ma non lunghissim,e ma soprattutto capaci di scorrere via leggere e veloci, forse troppo. Prima del via della gara la bacchetta di Daniel Harding ha aperto la serata, con un doppio omaggio al bicentenario della nascita di Richard Wagner e di Giuseppe Verdi: La cavalcata delle valchirie e La marcia trionfale dell’Aida, eseguiti alla perfezione dall’Orchestra di Sanremo, hanno fatto alzare il sipario per l’ultima volta nel 2013 sul Palco dell’Ariston. Poi, però, la stessa Orchestra ha riportato tutti alla triste attualità italiana: la lettera recante la scritta “X Luciana” non era affatto scherzosa, ma serissima, descrivendo la situazione di precarietà che da anni costringe i membri di un’Orchestra pluricentenaria, a vivere nell’incertezza che sembra mettere in serio pericolo la sopravvivenza di uno dei vanti più belli ma anche sottovalutati dell’intero panorama musicale italiano. Un applauso chissà fin quanto sentito dell’Ariston ha archiviato la seria problematica. Poi sotto con la gara: ritmo serrato per i primi sette cantanti, poi ecco i primi ospiti. A cominciare da Martin Castrogiovanni, il pilone dell’Italrugby che dopo aver prestato volto e simpatia ad una nota campagna pubblicitaria ha confermato il lato spiritoso della palla ovale prestandosi a simpatici sketch con Luciana: Martin ha regalato a Fabio Fazio la sua maglia numero 3 con la quale gli azzurri hanno battuto la Scozia lo scorso 3 febbraio, poi si è tolto la soddisfazione di presentare un cantante, Chiara, che dice di “apprezzare molto”. Infine eccolo reggere in braccio senza problemi Luciana Littizzetto durante un’altra presentazione.
Bianca Balti: bellezza mozzafiato, tanta simpatia e… un inciampo
Ma le star indiscusse della serata sono state altre due: Bianca Balti e Andrea Bocelli. La supermodella lodigiana ha confermato l’etichetta che le aveva dato Fazio nella conferenza di presentazione: “Una delle donne più belle del mondo”. Così Bianca ha incantato l’Ariston ed il pubblico da casa grazie alle sue armi migliori: il sorriso e la semplicità. “Vorrei essere come te, Luciana”, ha detto Bianca in apertura. “Provo a fare la faccia cattiva, ma non ci riesco”. Ed infatti pochi minuti prima Fazio le aveva fatto notare come gran parte delle modelle appaiano sempre con espressioni severe, quasi arrabbiate. Ma Bianca è una splendida eccezione italiana, che trova il tempo per salutare la piccola figlia Lalla (Matilde), in albergo con la nonna “grande appassionata del Festival, che aveva sempre sognato di vedermi qui e che invece ora è influenzata”. Così eccola svelare tutta la sua emozione in un palco a lungo sognato. Strano per chi è abituato a fior di passerelle mondiali: o meglio era abituata, visto che la chicca della serata, involontaria, la regala proprio Bianca. Dopo il secondo, mozzafiato cambio d’abito Fazio le chiede di insegnare a Luciana come sfilare: tutto preparato, ovviamente, meno l’inciampo sullo scalino del palco che colora di rosso il viso di Bianca e fa simpaticamente esultare “la rivale”. “Chiedo scusa ma il mio mestiere è fare le foto: le sfilate non le faccio più da qualche tempo – si è giustificata Bianca – E comunque in passato ho fatto di peggio, cadendo di faccia” ha detto. Ma evidentemente non devono essere rimasti segni visibili…
Sanremo 2013: Bianca inciampa, e Luciana “esulta”
Bocelli incanta, Bisio provoca
Ma se Bianca ha messo la grazia e l’eleganza, la voce e le emozioni sono state tutte trasmesse da Andrea Bocelli tornato, come detto da Fazio, “laddove tutto ebbe inizio”, ovvero dove, nel 1994 vincendo la categoria Giovani con Il mare calmo della sera, decollò la carriera internazionale del “tenore pop” più famoso del mondo. Bocelli ha eseguito al pianoforte La voce del silenzio, mitico pezzo di sentito a Sanremo nel 1968 con Dionne Warwick, prima di cimentarsi in Love me tender, di Elvis Presley, una delle cover presenti nell’album Passione: ad accompagnarlo un pianista molto particolare, il figlio Amos, nato proprio durante Sanremo ’95, l’ultimo vissuto in gara da Bocelli che portò Con te partirò, classificandosi quarto. Infine ecco un tocco spagnolo con Quizas, quizas, quizas. Brevi ma intense le presenze di Lutz Forster e di Birdy, che ha eseguito al piano la sua Skinny Love, precedute dal lungo monologo di Claudio Bisio, secondo ed ultimo comico del Festival 2013. Al suo debutto sanremese l’ex conduttore di Zelig non ha mancato di lanciare qualche frecciata politica ai candidati premier prima di focalizzarsi sul vero problema del paese: non gli eletti, ma gli elettori. “Sarebbe bello poter assumere qualcuno al posto nostro per votare nel prossimo fine settimana – ha detto Bisio – Magari dei norvegesi o degli svedesi: ma loro ci prenderebbero a votare da quelle parti” l’amaro interrogativo che ha chiuso invitando comunque gli italiani a votare e riportando indietro a dove tutto ebbe inizio, il monologo delle polemiche di Maurizio Crozza. Sembra trascorsa una vita eppure sono passati solo cinque giorni: troppo brevi ma intensi, quelli di un Festival che resterà indimenticabile.
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