
giornata mondiale senza tabacco
L’iniziativa è nata nel 1988 per festeggiare i 40 anni della formazione dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità: la Giornata Mondiale senza Tabacco (World No Tobacco Day) è celebrata il 31 maggio, e ogni anno è accolta con entusiasmo e interesse da parte di opinione pubblica e organizzazioni sanitarie.
L’iniziativa principale e più significativa che coinvolge tutti è senza dubbio quella di estendere il divieto di fumo nelle zone verdi principali di tutte le città, almeno per 24 ore, per preservare la salute dei fumatori, ma anche quella dei bambini che frequentano i parchi e dell’ambiente.
Niente fumo, né mozziconi di sigaretta, quindi, nelle aiuole e ai giardinetti, che impiegano ben 10 anni per degradarsi biologicamente. Lo propone la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), che ha come compito istituzionale primario la prevenzione oncologica.
Ogni anno, la Giornata senza tabacco si concentra su una tematica specifica: per il 2013 lo slogan fu: Divieto della pubblicità, della promozione e della sponsorizzazione del tabacco. Quest’anno, per la 27ma edizione, il tema è relativo alla tassazione sui prodotti del tabacco: l’Oms invita tutti i Paesi ad aumentare le tasse sul fumo, in modo da scoraggiare il consumo di sigarette e simili.
Sono diverse le iniziative che verranno proposte dal Ministero della Sanità in alcune città italiane: vi saranno infatti convegni e dibattiti organizzati dall’Istituto Superiore di Sanità, dalle Aziende Ospedaliere e dai Centri di prevenzione oncologica, che tratteranno le principali tematiche e le problematiche causate dal fumo.
I danni del fumo in Italia
Il fumo uccide quasi 6 milioni di persone ogni anno, di cui più di 600mila sono non fumatori e muoiono a causa del fumo passivo.
E’ importante e urgente sensibilizzare le persone sui rischi che si corrono a causa di questa pericolosa abitudine e la Giornata senza tabacco potrebbe essere un punto di partenza per smettere di fumare.
In Italia, ogni anno si registrano oltre 38.000 casi di tumore ai polmoni per gli uomini e oltre 8.000 per le donne. E’ la malattia di cui si muore di più nel nostro Paese, con un’incidenza del 30% di tutte le morti per tumore. Allarmanti anche i dati relativi a tutti gli altri tumori che interessano il cavo orale, di cui il fumo – assieme all’alcol – è la principale causa.
E non si parla solo di tumore: le sigarette causano anche ictus, infarti, bronchiti croniche ostruttive ed altri disturbi dell’apparato respiratorio…
Smettere di fumare: l’importanza della “prevenzione primaria”
Diventa indispensabile, quindi, educare le persone alla prevenzione primaria, che consiste nel fare proprio uno stile di vita sano, attraverso una corretta alimentazione, un’adeguata attività fisica e soprattutto una forte lotta al tabagismo.
Ecco perché nel Nuovo Codice Europeo contro il Cancro la prima regola fondamentale è: “Non fumare: se fumi, smetti. Se non riesci a smettere, non fumare in presenza di non-fumatori“.
La Litl ha inoltre istituito un numero verde (800 998877) dedicato a tutti i fumatori che desiderano smettere e che hanno bisogno di supporto professionale. Esistono inoltre corsi efficaci organizzati sempre dalla Litl che aiutano ad abbandonare la cattiva abitudine.
Di fondamentale importanza anche la “prevenzione secondaria“, che consiste nella diagnosi precoce e tutti i relativi esami di screaning, nonché la “prevenzione terziaria“, ovvero l’assistenza, la riabilitazione e la cura del paziente malato di cancro.
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