Non è mai facile giudicare una canzone dal primo ascolto, soprattutto se ad interpretarle sono cantanti giovanissimi ed alle prime armi. Ma altrimenti Sanremo Giovani non ci sarebbe, quindi sforziamoci di stilare le pagelle. Iniziamo con il dire che non abbiamo ascoltato brani indimenticabili ma comunque sempre adatti alle caratteristiche dei cinque ragazzi. Un paio di ottime performances, e qualcuno sotto tono.
Cixi: “Non sono l’unica” (Bungaro-Chiodo) 6.5: canzone che non sembra appartenere alle caratteristiche di Bungaro che in passato ha scritto sia brani sentimentali che melodici ma che questa volta si appiattisce su un livello interessante ma un pizzico banale. Buona però l’interpretazione di Cixi che eccelle in particolare nelle note basse, ottime nonostante la giovanissima età. Cresce ulteriormente in “The message” in cui mostra di stare ancora più a proprio agio con la lingua inglese: l’unico limite, perdonabile, è quello di non riuscire ancora a cantare e muoversi con disinvoltura sul palco. Ma di tempo per perfezionarsi ne avrà…
Davide: “100.000 parole d’amore” (M. Pezzali) 6: pezzo poco pezzaliano perchè poco originale e molto sanremese, sulla falsariga di quello che Max portò, con scarso successo, al Festival 2011 (“Il mio secondo tempo”). Inoltre la canzone non sembra adatta a sviluppare le caratteristiche vocali di Davide perchè contiene poche possibilità di sprigionare la sua voce pulita e potente. Brano molto “parlato”, forse con troppe parole che ne limitano la memorizzazione. Rivedibile.
Ics: “Autostima di prima mattina” (M. Castoldi – A. Grimaldini) 6.5: l’elenco degli autori sembra un codice fiscale, da K a X, ma il prodotto è molto solare. Molto riconoscibili le parti scritte da Morgan e quelle ritoccate dal rapper bolognese, e la parte preponderante sembra proprio quest’ultima che forse non a caso occupa la seconda parte del brano. Il mix è interessante anche se non memorabile. Di fatto è un pezzo rap con qualche inserimento di cantato ma la sensazione è che per sfondare nel mondo della discografia servisse qualcosa di più. Nella seconda manche si scatena in “The invisible man”: come tanti altri Ics adora i Queen che magari non rappresentano il suo modello sul piano stilistico ma con i quali condivide la stessa, irrefrenabile tendenza verso lo spettacolo.
Daniele: “Un giorno in più” (G. De Graw) 7: dopo un pomeriggio di paura e sofferenza con tanto di visita al Pronto Soccorso il giovane cantante romano si riprende eccome. Ottima la sua interpretazione sul piano strettamente artistico e vocale anche perchè limita al massimo gli eccessi vocali peraltro non consentiti da un brano sentimentale ed anche toccante, ma pure elegante e sofferto, che Dany dedica al nonno scomparso. Sembra il più convincente tra gli inediti anche perchè mostra un lato di Daniele che ancora era parzialmente sconosciuto.
Chiara: “Due respiri” (E. Ramazzotti) 6.5: esordio in italiano con luci ed ombre. Può anche essere che il suo futuro sia cantare in inglese, dove i suoi vibrati possono venire esaltati dalla diversa vocalità delle parole ma il problema è stato un arrangiamento imperfetto che ha incredibilmente prodotto un paio di imperfezioni nell’intonazione della cantante padovana. Peccato perchè la canzone non è affatto male, anzi è nettamente la più bella ed armoniosa sia sul piano musicale che su quello del testo tra tutti gli inediti. Di fatto comunque Chiara ha già vinto dalla prima puntata ma ha avuto il grande merito di non essersi esaltata nè seduta sugli allori. Qualità che se possibile vengono accentuate in “L’amore è tutto qui”, brano semplicemente sublime di un cantautore italiano dimenticato come Piero Ciampi: l’handicap aumenta, la mettono a cantare su un albero ma Chiara non fa una piega, controlla la voce, trasuda talento e trasmette emozioni.
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