Venzone, piccolo borgo della provincia di Udine, in Friuli-Venezia Giulia, sorge nel punto in cui la valle del Tagliamento confluisce nel Canal del Ferro. Venzone è stato eletto il borgo più bello d’Italia nel concorso organizzato all’interno della trasmissione domenicale di Rai 3 Il Kilimangiaro 
Il territorio di Venzone comprende le tre frazioni di Pioverno , Carnia e Portis e un’area boschiva protetta, estesa per diecimila ettari, che fa parte del Parco naturale delle Prealpi Giulie; qui è possibile avvistare molti esemplari di fauna selvatica, come orsi, linci, stambecchi, camosci e caprioli.
Non a caso, il borgo di Venzone è stato riconosciuto dalla Comunità Europea come “villaggio ideale dove è bello vivere” ed è una meta particolarmente gradita da coloro che amano vivere o trascorrere le vacanze in mezzo alla natura.
Nel 1965 Venzone è stato dichiarato dal Ministero della Pubblica Istruzione Monumento Nazionale, in considerazione del fatto che,  nell’ambito della regione friulana, è  l’unico borgo fortificato risalente al 1300 ed è inoltre uno dei più significativi esempi di restauro e rinascita architettonica e artistica dopo una calamità naturale come il sisma del 1976.

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Cenni storici su Venzone

Il toponimo del borgo sembra derivare da av-au, fl (corso d’acqua) ed essere quindi legato al nome  del torrente Venzonassa.
La fortuna del borgo fu legata fin dal 500 a.C., epoca di dominazione dei Celti, alla posizione strategica, che ne faceva punto obbligato di passaggio verso il nord.
Successivamente i Romani fecero del borgo una caserma da utilizzare lungo la via Julia Augusta, nel percorso che conduceva  al Norico.
Nei secoli successivi Venzone fu invasa da popoli barbarici, tra cui Unni, Ostrogoti, Visigoti, Longobardi e Bizantini. Durante la dominazione carolingia (776-952) nacque il primo nucleo urbano di Venzone.
Nel 1077 Venzone divenne parte del Patriarcato Aquileiese e, nel 1200, il territorio venne affidato come feudo alla famiglia dei Mels. Nel 1247 Venzone venne riconosciuto Comune, ed ebbe dal 1258 come signore del luogo Glizoio di Mels. In questo periodo ebbe inizio la costruzione della cinta muraria con pianta esagonale, ancorata ad un complesso formato  da 15 torri, punti strategici da cui dominare tutta la valle. Nel 1381 Venzone venne riconosciuta libera comunità con voce propria nel parlamento friulano e, nel 1420, entrò a far parte, con tutto il Friuli, della Repubblica di Venezia.
Seguirono nel 500 le invasioni dei Turchi e, alla fine del 700, l’occupazione delle truppe francesi.
Nel 1866, dopo la terza guerra di indipendenza, Venzone divenne parte del Regno d’Italia.
Nel 1976 un violento terremoto colpì il Friuli, radendo al suolo il borgo; seguì un processo di ricostruzione che in soli 8 anni ha portato Venzone a rinascere.

Itinerari e luoghi da visitare a Venzone

Duomo di Venzone

Il Duomo di Venzone è dedicato a Sant’Andrea Apostolo; venne eretto nel 1308 sui resti di una piccola chiesa romana, esistente dal VI secolo.  Raso al suolo dal terremoto del 1976, il Duomo venne ricostruito  fra il 1988 e il 1995 tramite anastilosi: l’edificio venne ricollocato con le pietre originarie nella sede iniziale, riconnettendo le parti distaccate.  La facciata esterna ha tre portali: nella lunetta di quello esposto a nord Cristo benedicente è raffigurato in un altorilievo, mentre il portale principale presenta un bassorilievo raffigurante la Crocifissione e il portale esposto a sud presenta una statua raffigurante l’Incoronazione della Vergine.
L’interno della chiesa ha una pianta a croce latina e si compone di  un’unica navata.
Le opere sopravvissute al terremoto del 1976 sono circa 20, tutte databili al periodo compreso tra il XIII e il XVII secolo. Tra esse spiccano alcuni affreschi trecenteschi: l’affresco raffigurante la Consacrazione del Duomo, quello raffigurante San Giorgio mentre libera dal drago la principessa e quello raffigurante San Martino con il povero.
Da ammirare anche la pala di Sant’Orsola con le ancelle, risalente alla fine del ‘500, e la pala della Madonna del Rosario, risalente alla seconda metà del ‘600.

Duomo Venzone

Le mummie di Venzone

Nel 1647, quando venne spostato un sarcofago trecentesco per dare inizio alla costruzione della Cappella del Rosario nel Duomo, venne rinvenuta una mummia, nominata in virtù della sua forma “il gobbo“, e, insieme ad essa, vennero estratti circa 20 corpi mummificati. Altre mummie vennero rinvenute tra il 1825 ed il 1891.
 In seguito si scoprì che il fenomeno di conservazione delle mummie era avvenuto grazie alla composizione del sottosuolo, particolarmente ricco di solfati di calcio, e alla presenza all’interno del Duomo di un particolare fungo che esercita sul corpo un’azione di disidratazione.
Alcune delle mummie vennero trasportate in altre sedi ( Museo di Vienna, Chiesa degli Invalidi di Parigi, Gabinetto universitario di Padova); altre nella Cripta della ex-Cappella di San Michele, posta di fronte al Duomo di a Venzone.

Cappella di San Michele

La Cappella di San Michele, risalente alla metà del XIII sec, è una  costruzione a pianta circolare eretta su una cripta seminterrata e composta di  sassi squadrati. Dal 1842 la cappella è stata adibita a “museo delle mummie”. Qui infatti, nella cripta del battistero di San Michele,  si trovano cinque delle 21 mummie rimaste intatte dopo il terremoto.

Cappella San Michele Venzon

Palazzo comunale

Situato nella piazza centrale, l’edificio, in stile gotico, venne eretto tra il 1390 ed il 1410, per poi essere completamente ricostruito a partire dalle fondamenta, rimontando pietra su pietra, dopo il terremoto del 1976.
Nella parete della parte inferiore del Palazzo spiccano gli affreschi di Pomponio Amalteo, mentre nella parte superiore risaltano le bifore lobate. Nella piccola torre alzata su un angolo del Palazzo si trovano un orologio e una scultura raffigurante il Leone di San Marco.

Tiere Motus

Tiere Motus è il museo dedicato al sisma del 1976. La mostra permanente dal titolo “Tiere Motus – storia di un terremoto e della sua gente” prende il nome da due parole: Tiere (=Terra) e Motus (=Moto) e intende ripercorrere la tragedia attraverso gli eventi principali ad essa legati. 
Nelle sale poste al primo piano del Museo Tiere Motus  sono infatti raccontate in ordine sia cronologico che tematico, attraverso filmati, documenti e fotografie,  le fasi principali del terremoto e della successiva ricostruzione, mettendo in risalto come la rinascita sia avvenuta grazie alla tenacia, alla forza e al saldo senso di appartenenza del popolo friulano alla propria terra e cultura.
La “narrazione” della calamità è resa ancora più suggestiva dalla simulazione e rappresentazione in grafica 3D dell’ Orcolat, una terribile creatura che nella tradizione popolare simboleggia il terremoto:  tecniche di realtà virtuale simulano il sisma e il momento del crollo del Duomo di Venzone ad opera del mostro.
Di notevole interesse anche la “parete della memoria” , dove il visitatore può lasciare la propria testimonianza. Imperdibile il realistico simulatore del sisma e la ricostruzione del crollo del Duomo.
Sul sito ufficiale del Museo è possibile leggere il percorso espositivo, illustrato dettagliatamente sala per sala.

Tradizione enogastronomica, Vezone – Friuli Venezia Giulia

Tra i piatti tipici del borgo troviamo la pasta fresca, come tagliatelle e tagliolini, da condire con sughi di verdure. Rinomato anche il frico con la zucca, detto anche fricò in lingua friulana: si tratta di un piatto a base di patate, formaggio e burro.
Tra i formaggi tipici di Venzone vi sono le specialità fresche(caciottine e ricotte)e stagionate (Montasio e Latteria Venzone). Più particolare  a cui il Vençionut, un formaggio insaporito con aromi erbacei per e petali di fiori di calendula. A Venzone vengono poi prodotte specialità casearie stagionali, come lo yogurt di malga e il formaggio di malga,  prodotto in montagna con latte crudo, cioè latte appena munto, e aggiungendo solo caglio animale o vegetale.
Tali dolci di Venzone è rinomato il gelato artigianale del borgo, la torta “Dolcemente Venzone” e i biscotti di miglio.
Tra i prodotti tipici del luogo, da ricordare anche la Rosa di Venzone, una specialità di pane a lievitazione naturale e priva di grassi, a base di rinomate farine di grano duro macinate a pietra . Il nome deriva dalla preparazione: un pezzo di pasta viene lavorato manualmente fino a formare una rosa.

Eventi e folklore a Venzone

Il centro storico di Venzone è teatro lungo tutto il corso dell’anno di molteplici eventi  a carattere culturale, artistico, gastronomico e sportivo. Tra essi spicca la storica Festa della zucca, che dal 1991 si svolge ogni anno durante l’ultimo week end di ottobre.
La manifestazione ha le sue radici nella Leggenda della Zucca D’Oro: secondo la tradizione popolare, un maestro artigiano di Udine decise di abbellire il Duomo con una grande palla dorata sormontata da una croce. Al termine del lavoro, non ricevendo dal Consiglio comunale alcuna compensa al lavoro eseguito, decise di vendicarsi sostituendo di notte alla palla d’oro una zucca fresca. In seguito alla beffa gli abitanti di Venzone vennero per sempre chiamati con il nomignolo “Cogoçârs”.
La festa della Zucca vuole ogni anno rievocare in chiave goliardica questo episodio delle Cronache dell’antica Venzone: mentre mendicanti, cavalieri e dame, giocolieri e musici, animano le vie del borgo, svariati prodotti a base di zucca vengono offerti nelle bancarelle, nelle taverne e nei ristoranti.
La 25° Edizione della Festa della zucca si svolgerà il prossimo 21-22 ottobre 2017: le Corporazioni di Arti e Mestieri medioevali daranno prova della loro maestria e a seguito di una divertente esposizione delle zucche verrà proclamata la più grande zucca.