vaccino-antinfluenzale

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Con l’arrivo della stagione fredda, iniziano a manifestarsi i primi malanni tipici dell’inverno: raffreddori, bronchiti, febbre, mal di gola, sinusiti…
L’influenza vera e propria della stagione 2013/2014 non è ancora arrivata, ma è partita la campagna promossa dal Ministero della Salute sulla prevenzione e sul vaccino antinfluenzale.
E proprio in questi giorni i vaccini iniziano ad arrivare presso le farmacie. Sono quattro le case farmaceutiche che li producono, per richiederli è necessaria la prescrizione del medico e si potranno trovare da metà ottobre alla fine di dicembre.

Ma cos’è l’influenza? Può essere pericolosa? Quando è consigliata la somministrazione del vaccino? E quando è da evitare?

Cos’è l’influenza e quali sono i principali sintomi influenzali

L’influenza è un’infezione virale acuta del tratto respiratorio che si presenta in Italia ogni anno generalmente tra dicembre e marzo. Si trasmette per via aerea ed è, per questo motivo, molto contagiosa.
Per evitarla, il vaccino resta la più efficace misura di prevenzione anche se, come vedremo in seguito, esistono alcune misure comportamentali di igiene che possono aiutarci a non contrarre il virus.

I sintomi principali dell’influenza sono:

  • febbre oltre ai 38°
  • mal di testa e dolori muscolari e articolari
  • debolezza generale, inappetenza, brividi
  • forte raffreddore (rinite)
  • tosse

Video Influenza: perchè è importante vaccinarsi


Come si previene l’influenza

Come detto, il vaccino è la migliore misura di prevenzione dell’influenza.
Il Ministero della Salute, tuttavia, nella Circolare per la “Prevenzione e controllo dell’influenza 2013/2014” indica alcune importanti raccomandazioni per evitare la divulgazione del virus.
In particolare:

  • Lavarsi spesso le mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici)
  • Seguire tutte le accortezze per una buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani)
  • Per chi ha già contratto il virus, isolamento volontario a casa, specie nella fase iniziale dell’influenza
  • Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali)

Quali sono i soggetti a cui è consigliato il vaccino, secondo in Ministero della Sanità

Un individuo sano, che gode di buona salute generale e non soffre di nessuna patologia non è considerato un soggetto a rischio, e quindi il vaccino può non essere somministrato.
Nelle persone in salute, infatti, l’influenza può essere superata – in 5-6 giorni – senza particolari rischi o complicazioni per la salute o la vita stessa dell’individuo.

Vi sono però delle categorie considerata a rischio, nelle quali il virus influenzale potrebbe causare seri rischi per la salute.
Ecco quali sono:

  • Le persone di età pari o superiore a 65 anni
  • Bambini (di età superiore ai 6 mesi) ragazzi ed adulti già affetti da altre patologie, o loro famigliari e/o conviventi se i primi non possono essere vaccinati
  • Donne al 2° e 3° trimestre di gravidanza (se in concomitanza con l’inizio della stagione epidemica)
  • Persone residenti presso strutture socio-sanitarie
  • Medici, personale di assistenza, volontari presso istituti sanitari, case di riposo o a domicilio
  • Persone conviventi con soggetti portatori di patologie di cui al punto 2) che non possono essere vaccinati
  • Personale che per lavoro si trova a contatto con animali (suini e volatili) che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani
  • Per tutte queste categorie il vaccino è fornito gratuitamente. Lo stesso vale per le forze di polizia e i vigili del fuoco, a cui viene raccomandata la vaccinazione per ragioni di sicurezza e per garantire sempre il servizio in caso di emergenza.

    Per tutte le altre categorie, è comunque bene chiedere un parere al proprio medico.

    Secondo una recente indagine condotta sul web da Eikon, pare che la maggior parte degli italiani sia comunque ancora non favorevole alle vaccinazioni: più della metà degli intervistati dichiara di essere contrario, un 15% esprime perplessità e soltanto il 33% è favorevole.
    Da questi dati emerge il senso di sfiducia degli italiani nella scienza e di paura legata ai possibili effetti collaterali dei vaccini – soprattutto sui bambini – spesso alimentata dai media e non da effettive fonti mediche…

    Vaccino antinfluenzale: controindicazioni e effetti collaterali

    I vaccini, come tutti gli altri farmaci, sono scientificamente approvati e controllati e sono messi in commercio soltanto dopo attenti studi sulla loro sicurezza ed efficacia.

    Il Ministero della Salute indica alcune categorie di persone per le quali il vaccino antinfluenzale è controindicato. Queste sono:

    • i lattanti al di sotto dei 6 mesi
    • i soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave a un precedente vaccino o una sua componente
    • coloro affetti da patologie temporanee di media o grave entità, nei quali la somministrazione del vaccino deve essere rinviata
    • coloro che hanno contratto la sindrome di Guillain-Barrè entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino antinfluenzale

    Per maggiori informazioni sul vaccino antinfluenzale, vi segnaliamo questo link del Ministero della Salute e il sito VaccinarSì che tratta questo vasto argomento a livello generale.