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Vadim “La modernità” – Sanremo 2014 Nuove proposte

Sanremese sì, banale no

C’è il rapper problematico (Rocco Hunt), il figlio d’arte (Filippo Graziani), il girovago della musica (The Niro) ed il prodotto da talent show (Veronica De Simone). Ma da che mondo è mondo, anzi da quando Sanremo prevede la categoria Nuove Proposte (1984), ci vuole anche il tipico prodotto festivaliero. Il suo nome è Vadim, che all’anagrafe fa Vadim Valenti, ed è, insieme ad Emma Fuggetta, in arte Bianca, uno dei due vincitori del concorso Area Sanremo, che come d’abitudine mette a disposizione un quarto dei posti per la cateroria giovani del Festival. Le prossime righe del pezzo saranno però tese a dimostrare l’erroneità dell’assunto “sanremese=solita canzone banale”. Certo, il fatto che Vadim sia un prodotto della cantera festivaliera non aiuta ad abbattere il pregiudizio, perché è chiaro che rispetto a quelli di coloro che si sono presentati spontaneamente, i brani promossi dall’Accademia rispecchiano in maniera più fedele gli standard della tradizione. Insomma: né rap, né funky o indie rock. Ma non per questo la musica di Vadim può essere bollata come demodé o vetusta. Musicista e musicologo, visto che è dedito allo studio del canto ed alla scrittura dei suoi stessi brani, Valenti è nato a Roma l’11 novembre 1979, e rispecchia quindi la tendenza dell’edizione 2014 che vede ai nastri di partenza della categoria Nuove Proposte un gruppo non verdissimo quanto ad età media, ad eccezione di Rocco Hunt.

Vadim, un jazzista dodicenne

In altre parole, il contrario della “contemporaneità” sbandierata da Fazio nella scelta dei cantanti della sezione Campioni. Logico quindi che arrivando a 34 anni alla grande ribalta televisiva, Valenti non sia a digiuno di esperienze musicali: d’altronde non si scrive la prima canzone a dodici anni se la musica non ti scorre nelle vene fin da giovanissimo. Pop? Non proprio, visto che fu il jazz la scintilla che convinse Valenti che quello delle note sarebbe stato il suo mondo. Il titolo del brano “precoce” fu “Sulle ali del cuore”, parole che sembrano molto grandi per un ragazzo ancora in età infantile, ma è chiaro che ci si trova di fronte ad un bambino prodigio.

La forza della “modernità”

Inevitabile chiedersi dove si sia nascosto il ragazzo per tutto questo tempo. Evidentemente il treno giusto non è mai passato, o forse è mancato un pizzico di autostima nel credere di potercela fare anche se si è un self made singer, che non ha mai aperto concerti illustri o partecipato a kermesse internazionali. La carta sanremese Vadim se la giocherà però con un pezzo pop, commerciale nel senso più nobile del termine. Il titolo del brano, quello che gli ha permesso di passare la selezione di Area Sanremo, è “La modernità”: un apparente ossimoro per una canzone che non scoppia di novità dal punto di vista di parole e sonorità. Ma Sanremo vuol dire anche rispetto della tradizione. E al tempo stesso capacità di sorprendere.

Video, Vadim “La modernità” – Sanremo 2014

Qui di seguito l’audio di Vadim per Sanremo 2014:

Testo, Vadim “La modernità” – Sanremo 2014

Qui di seguito il testo di Vadim per Sanremo 2014:


Scendono gocce di sudore
Sulla fronte di un lavoratore
E il mondo non può farne a meno
Almeno credo, almeno credo

Ma questa è la modernità
Noi a casa, noi a casa
Un computer lavorerà

Ora qui in questo meccanico mondo
Non ho compreso qual è il posto che posso occupare
Forse non posso più nemmeno respirare
E poi

E poi c’è lei
Che ha bisogno di più
E poi ci sei anche tu

Scendevano gocce di sudore
Sulla fronte di un lavoratore
Tanto tempo fa
Ma questa è la modernità
Noi a casa, voi a casa, il computer lavorerà

Ora qui in questo meccanico mondo
Non ho compreso qual è il posto che posso occupare
Forse non posso più nemmeno respirare
E poi

E poi c’è lei
Che ha bisogno di più
E poi ci sei anche tu

Scendono gocce di sudore
Sulla fronte di un lavoratore
E il mondo non può farne a meno
Almeno credo, almeno credo

Ma questa è la modernità
Noi a casa, voi a casa, il computer lavorerà

Ora qui in questo meccanico mondo
Non ho compreso qual è il posto che posso occupare
Forse non posso più nemmeno respirare
E poi

E poi c’è lei
Che ha bisogno di più
E poi ci sei anche tu

Video Vadim Valenti “C’era una volta”