No, non stiamo parlando del Pupone nazionale idolo dei romanisti, magari fosse così perché l’argomento sarebbe più leggero..
Francesco è un bambino di poco più di due anni di Ronco all’Adige, in provincia di Verona, qualcuno ne avrà sicuramente sentito parlare perché il suo caso è stato trattato da giornali e tv.
Riporto qui un sunto della sua storia: a causa di sofferenza fetale dovuta a deglutizione di liquido amniotico, non ritenuta importante dall’ostetrica, nasce in arresto cardio-respitario il 16/12/2005. Dopo una prima rianimazione non eseguita in modo ottimale, il bimbo viene trasferito con urgenza al reparto di terapia intensiva neonatale del policlinico di Verona. Ai genitori è stato segnalato da subito che la situazione era molto critica e che le probabilità che il piccolo superasse la notte erano molto scarse. Quella notte invece è stata superata, così come quelle che seguirono. Il bimbo aveva cateteri, sondini e tubi ovunque e respirava con l’aiuto di una macchina. I medici continuavano a ripetere che la situazione era critica e che se fosse sopravissuto, le conseguenze della grave emorragia cerebrale subita in seguito all’anossia sarebbero state importanti.
Dopo 23 giorni i genitori hanno potuto prenderlo in braccio per la prima volta: respirava quasi da solo e si alimentava tramite sondino naso-gastrico. Con difficoltà non trascurabile gli hanno insegnato a succhiare dal biberon e il 2 febbraio lo hanno portato a casa.
Francesco non parla, non vede, non cammina, non sorregge né capo né schiena, non sa stare seduto, si muove pochissimo ed è intoccabile perché ad ogni minimo contatto piange. Dorme molto poco anche a causa delle frequenti convulsioni e richiede un’attenzione continua sia per l’aspetto respiratorio, sia per i cambi di postura che non sa fare da solo.
“Nonostante il forte disagio, Francesco fa capire a modo suo che ha bisogno nostro del contatto. Anche se non tiene molto le manine aperte, stringe forte le nostre dita come per chiedere protezione e aiuto, e cerca costantemente la nostra presenza. Per aiutarlo usiamo molto la musica che gli tiene quasi ininterrottamente compagnia.
La sua vita potrebbe migliorare molto sottoponendolo ad ossigenoterapia in camera iperbarica combinata ad una particolare fisioterapia, effettuate in Florida (USA). Questa cura è molto costosa ed è per questo che abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Il nostro viaggio tra spese mediche ed esistenziali richiede una cifra che si aggira intorno ai 300 mila euro annuali. Prevediamo, se riusciamo a raccogliere una cifra significativa, di partire ad ottobre per permanere in Florida per un periodo di almeno 10 mesi come sarà stabilito dal visto di soggiorno che ci rilascerà l’Ambasciata Americana. Poi, in base al giudizio dei medici americani e la disponibilità di fondi, decideremo se affrontare un nuovo viaggio oppure no (di solito il periodo di terapia previsto per bimbi con patologie come il nostro è di 3 anni).”
Purtroppo Francesco non è l’unico bambino con questi o altri gravi problemi, altri bambini con problemi simili di cui si parla sul sito di Francesco sono Riccardo Bellani, Fabio e Riccardo Pio visitate i siti www.superfrancesco.it, www.ricardopio.blog.tiscali.it, www.fabullo.it, per saperne di più e se volete per dare il vostro contributo.
Sul sito superfrancesco cliccate eventi futuri per vedere tutte le iniziative volte a raccogliere fondi in suo favore.
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