
Peppino Di Capri, il pluri presente al Festival
Sanremo 2013 è alle porte con il suo carico di attesa e polemiche preventive. Sdamy ha curato nel dettaglio il pre-gara, presentando cantanti e ospiti e dando uno sguardo alla storia.
Ma prima che la musica prenda il sopravvento facciamo un altro viaggio nel passato, anzi nei numeri delle “prime” 62 edizioni del Festival. Chi ha vinto più edizioni? E più Premi della Critica? E quante donne l’hanno condotto o vinto? Ecco le risposte alle più frequenti domande sulla “Sanremo-story”. Per alcuni dati si ringrazia l’Almanacco Illustrato della Canzone Italiana, Panini 2009.
Pluri presenti al Festival
Negli ultimi anni partecipare a Sanremo è diventata una moda, più che una vetrina o una necessità. Non bisogna stupirsi allora se la classifica delle presenze è dominata da nomi storici della musica: Peppino Di Capri e Milva, appaiati a quota quindici partecipazioni, seguiti da Toto Cutugno a quattordici e dalla coppia Oxa-Villa a tredici. Alla Pantera di Goro spetta anche un poco invidiabile primato legato condiviso con Orietta Berti, quello del rapporto presenze-vittorie: per entrambe nessun successo nonostante l’alta percentuale di presenze (undici per Orietta Berti).
Pluri vittoriosi alla kermesse sanremese
Più che miti sanremesi sono colonne portanti della storia della musica italiana. Domenico Modugno e Claudio Villa sono i pluri-vittoriosi della storia del Festival: quattro edizioni, tutte comprese tra il 1958 ed il ’67. Il loro modo di cantare era diverso ma sono comunque riusciti a “spaccare” il pubblico dell’epoca, tra chi preferì la tradizione imposta dalla potenza canora del Reuccio e gli ammiratori delle novità soprattutto gestuali imposte da Mister Volare.
Eppure seppero anche fare “cartello”: accadde nella storica edizione del 1962, quando con Addio addio si assistette ad uno storico e vincente duetto. Gli altri successi di Modugno sono datati 1958, ’59 e nel ’67, Villa vinse nel 1955, nel ’57 e nel ’67: la leggera superiorità di Villa allora si evidenzia solo nei piazzamenti sul podio, sette contro i sei di Modugno, grazie ad un secondo posto in più (tre a due). Alle loro spalle Iva Zanicchi, che dominò il decennio a cavallo tra anni ’60 e ’70: sue le vittorie nel 1967, nel ’69 e nel ’74. Ma in generale sono solo dodici i cantanti capaci di vincere almeno due edizioni: l’ultima volta accadde nel 2002 con i Matia Bazar, che pure in formazione rimaneggiata bissarono il successo del 1979. Nessuna sorpresa, da anni Sanremo è più un trampolino che un vanto: e spesso non vincerlo ha portato fortuna…
Vittorie consecutive
Il passo successivo è d’obbligo, legato ai pochi capaci di fare doppietta. Sono appena qutattro i “virtuosi”. Uno è ovviamente lo stesso Modugno, che come detto seppe bissare nel 1959 la vittoria dell’anno precedente e sempre in coppia con Johnny Dorelli. Ma la prima in assoluto a scrivere il proprio nome per due volte di fila nell’albo d’oro fu Nilla Pizzi, la vera “Regina Madre” del Festival: sue le edizioni 1951 e ’52. Infine Nicola Di Bari, l’ultimo in ordine di tempo a realizzare l’”impresa”: trionfò nel 1971 e nel ’72.
Pluri conduttori
Due i “mostri sacri” del Festival. Pippo Baudo e Mike Bongiorno: il primo è in testa alla speciale classifica, ed a questo punto irraggiungibile, con ben tredici edizioni condotte, mentre Mike si è fermato ad undici. Al terzo posto il pioniere Nunzio Filogamo, padrone di casa per cinque delle prime sette edizioni. Baudo e Bongiorno guidano anche la speciale classifica relativa al maggior numero di conduzioni consecutive, cinque: Pippo tra il 1992 ed il ’96, Mike nel lustro ’63-67. Con l’edizione 2013 Fazio si pone al quarto posto della classifica: superati Nuccio Costa, Bonolis e Morandi, fermi a due e raggiunto Claudio Cecchetto, presente all’Ariston tra il 1980 e l’82.
Pluri premiati dalla Critica, Campioni e Giovani
Il Premio della Critica è nato nel 1982: viene assegnato da una giuria di giornalisti al pezzo migliore dal punto di vista strettamente artistico, ovvero a quello portatore della miglior interpretazione, tra profondità e tematica del testo ed arrangiamento. Dal 1996 il Premio è intitolato alla memoria di Mia Martini: una scelta non casuale visto che l’indimenticabile Mimì è tuttora in testa allo speciale albo d’oro: sua la prima vittoria, nel 1982 con E non finisce mica il cielo e sua anche la doppietta consecutiva 1989-’90 quando con Almeno tu nell’universo e La nevicata del ’56 regalò al pubblico altri due pezzi che hanno fatto storia. Due vittorie per altri quattro cantanti: Fiorella Mannoia fu l’unica insieme a Mia Martini a strappare due consensi consecutivi, nel 1987 con Quello che le donne non dicono e nel 1988 con Le notti di maggio. Intervallati di un anno invece i premi dei Matia Bazar, vittoriosi nel 1983 con Vacanze Romane (che valse anche il primo posto assoluto) e nel 1985 con Souvenir. E se sono intercorsi solo tre anni dalla prima vittoria di Daniele Silvestri con Aria, nel 1999, alla seconda con Salirò (2002), furono ben dieci gli anni trascorsi dalla prima vittoria di Samuele Bersani, nel 2002 con Replay alla seconda, nell’ultima edizione con Un pallone.
Ma il record di longevità appartiene a Patty Pravo: rapporto tormentato con il Festival perla cantante veneziana, mai vittoriosa, ma capace di portare a casa due Premi della Critica a distanza di ben tredici anni. Nel 1984 conquistò i giornalisti con Una bambola, nel ’97 ecco il bis con Dimmi che non vuoi morire, scrittale da Vasco Rossi e Gaetano Curreri. Solo cinque le volte in cui la vittoria del Festival è andata a braccetto con il Premio della Critica: oltre ai Matia Bazar ’83 successe a Giorgia (’95, Come saprei), Elisa (2001, Luce tramonti a nord est), Simone Cristicchi (2007, Ti regalerò una rosa) e Roberto Vecchioni (2011, Chiamami ancora amore). Dal 1984, anno di nascita della Sezione Nuove Proposte, esiste un analogo premio per i Giovani: solo Paola Turci ha saputo ottenere due successi consecutivi, nel 1987 con Primo tango e nel 1988 con Sarò bellissima.
Donne & Festival
Quello tra l’universo femminile e Sanremo è un rapporto conflittuale. Raramente una signora ha avuto l’incarico di condurre il Festival in prima persona mentre fin dagli albori è costante la presenza delle dame nel ruolo di vallette o co-conduttrici: “classifica” dominata da Gabriella Farinon, presente come spalla nel 1969, nel ’73 e nel ‘74. Storica è l’edizione ’62, tutta in rosa con Lilli Lembo e Giuliana Calandra. Molto femminili anche le edizioni 1978, con Stefania Casini e Maria Giovanna Elmi a supportare Beppe Grillo, e 1986, con Loretta Goggi ed Anna Pettinelli. Nella storia recente c’hanno provato anche Raffaella Carrà (2001) e Simona Ventura (2004): esperimenti non riusciti. Meglio andò ad Antonella Clerici nel 2010. Non va meglio quanto a vittorie: su 44 edizioni da “solisti”, ovvero senza le interpretazioni in coppia, solo dodici volte ha vinto una donna, escludendo i casi in cui Anna Oxa ha cantato con Leali o quelli delle voci femminili dei Matia Bazar, dei Jalisse o dello stesso duo Al Bano & Romina. Ma il podio 2012 tutto al femminile (Emma-Arisa-Noemi) rappresenta una prima volta assoluta. Ma sono tutti al femminile due record di precocità, ovvero i cantanti più giovani ad aver vinto tanto nelle Nuove Proposte, Anna Tatangelo nel 2002 a 15 anni, e nei Campioni, Gigliola Cinquetti nel 1964 a 16 anni.
Sanremo 1989: Mia Martini in “Almeno tu nell’uninverso”
Sedi del Festival
Casinò, all’interno del Salone delle Feste, Teatro Ariston, ma anche Palafiori, ad Arma di Taggia. Sono state poche le sedi del Festival in oltre mezzo secolo di storia. E se non ebbe successo la dépendance al Palafestival per Sanremo Rock a fine anni ’80, unico rimase anche l’esperimento del 1990 quando ci si trasferì al Palafiori di Arma di Taggia: tra difficoltà logistiche, distanza tra cantanti e orchestra e problemi acustici fu un vero flop. Per il resto, dal 1951 al ’76 la sede unica fu il Casinò, prima dello storico trasferimento dal 1977 all’Ariston.
Festival Sanremo, gli argomenti
Potrai seguire su sdamy l’edizione in corso del Festival di Sanremo nei suoi vari aspetti:
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