Simona Molinari e Peter Cincotti

Simona & Peter: l’eleganza fatta musica per Sanremo 2013

Il nostro percorso alla scoperta dei 14 cantanti della Sezione Campioni di Sanremo 2013 pare dagli unici che si esibiranno in coppia. E che coppia! Il duo infatti stuzzica non poco la curiosità, per motivi estetici (maschietti e femminucce potranno appagare la vista) ma soprattutto canori. Lei è Simona Molinari, bella presenza e bellissima voce che abbiamo imparato a conoscere nella Sezione Nuove Proposte del 2009, lui è Peter Cincotti, cognome inequivocabilmente da italoamericano e talento da grande pianista anche se forse, quando lo si vedrà salire sul palco dell’Ariston, a più di qualcuno scapperà il tipico “Dove l’ho già visto?”. Risposta facile facile, perché nel recente passato di Peter ci sono due partecipazioni, seppur da comparsa (e da pianista) a film di successo come Beyond the sea (2004, di cui ha scritto anche la colonna sonora) ed al più recente Spiderman 2. Chiaro segnale di un talento eclettico. Insieme a Sanremo si esibiranno in due brani dai titoli accattivanti: “Dr. Jekyll and Mr. Hyde“ e “La felicità”, quest’ultimo scritto da Lelio Luttazzi: e se il titolo non sembra richiamare concetti particolarmente originali, molto innovativo sarà il mix tra due stili canori che tendono a confluire verso un denominatore comune, un jazz raffinato e di primissima qualità ma che sarà esaltato dall’unione tra la voce potente e perfetta di Simona e l’atmosfera d’altri tempi che Cincotti saprà regalare facendo saltellare le dita sulla tastiera bicolore. In verità non si tratta di un binomio del tutto inedito: infatti l’universalità della musica aveva permesso a Simona ed a Peter di incontrarsi e piacersi (per il momento solo dal punto di vista artistico: a prova di gossip) immediatamente, oltre che di scoprire che ad unirli c’era la passione per il jazz oltre ad un filo rosso di napoletanità. Simona è infatti nata a Napoli pur essendo abruzzese d’adozione, stessa città d’origine del nonno paterno di Peter. Da qui la collaborazione nel singolo “In cerca di te” del 2011, cover di Nella Colombo contenuta nell’album di Simona intitolato Tua.

L’irresistibile ascesa di Simona

Tanto si sa già di Simona: 30 anni a fine febbraio, il boom è datato 2009 con il debutto sanremese cantando Egocentrica, che diede il titolo anche al suo primo album e che non le valse la vittoria ma un bagno di consensi e popolarità oltre alla nomination per il Premio Mogol (riservato al miglior testo italiano) anche grazie al bel duetto con Ornella Vanoni, per una collaborazione proseguita poi in Amore a prima vista, singolo del secondo album di Simona, Croce e Delizia (2010). Dopo quell’esperienza la ragazza non si è sentita arrivata e se per qualche tempo la si è persa di vista dai grandi palcoscenici è stato perché la volontà della cantante è stata quella di perfezionare il proprio bagaglio canoro attraverso esperienze di nicchia ma di gran qualità, che l’hanno portata a sbancare pure il Blue Note di Tokyo oltre che a debuttare come attrice nel musical intitolato, manco a dirlo, Jekyll e Hyde, per poi tornare al canto con Tua, l’album che riecheggia la celebre omonima canzone portata a Sanremo ’59 da Jula De Palma. Aquilana d’adozione, rimase profondamente colpita dal terremoto del 6 aprile 2009 adoperandosi immediatamente per la ricostruzione: con questo scopo, poche settimane dopo, registra il singolo Ninna Nanna con Nazzareno Carusi. La sua inconfondibile voce ha poi arricchito il concerto benefico Amiche per l’Abruzzo, nel giugno 2009 a San Siro. Spontanea la sua gioia, espressa su Facebook subito dopo aver saputo di essere stata inclusa tra gli artisti di Sanremo 2013: “Grazie a tutta la commissione artistica di Sanremo che spero di conoscere al più presto, e grazie a tutta la squadra che ci ha creduto”.

Simona Molinari e Peter Cincotti in “In cerca di te”

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Da New York col jazz nel cuore

Meno noto il percorso di Peter, ma per farsi un’idea diciamo subito che nel suo passato ci sono anche esibizioni nientemeno che alla Casa Bianca. Inevitabile vista la precocità del suo talento: a quattro anni già comincia a suonare il pianoforte, a nove compone ed a quindici ecco le prime esibizioni pubbliche. Per questo, nonostante i suoi quasi 30 anni, la sua formazione d’artista è di fatto conclusa, seguendo un percorso che l’ha fatto diventare un jazzista di fama internazionale al punto che il suo primo album dei cinque finora pubblicati (l’ultimo è Metropolis del 2012, un inevitabile riferimento al cinema vista la sua seconda passione) porta come titolo nome e cognome dell’autore ed è composto da un medley di storici pezzi jazz. Repertorio raffinato, quindi, benché di nicchia, forse poco adatto alla platea sanremese ma proprio a questo servirà la fusione con Simona Molinari. Il mix sembra l’ideale per colpire al cuore la critica e gli amanti di una musica ricercata e di classe: perché a Sanremo non si va solo per vincere o per farsi conoscere, ma pure per celebrare le mille strade offerte dalla musica.

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