Maria Nazionale

Maria Nazionale

Il dialetto di Maria

C’è chi divide la critica per la sua “provenienza da talent”, come Chiara Galiazzo, e chi divide e basta, anche se non si sa bene il perchè. L’inclusione di Maria Nazionale tra i 14 artisti Campioni di Sanremo 2013 non ha certo fatto spellare le mani dagli applausi al vasto popolo che circonda il pianeta sanremese. Peccato che i commenti siano stati più che altro pregiudizi, e che quasi tutti siano provenuti da persone che non conoscono l’interprete giudicandola, amaro dirlo nel 2013, soprattutto per la sua carta d’identità. A partire dalla semplice disinformazione del solito Giovanni Torri, senatore leghista che dopo aver stangato Marta sui Tubi ne ha avute anche per Maria Nazionale alludendo alla banale e stantìa diatriba tra italiano e dialetto napoletano: “Mi auguro che la signora Nazionale canti in italiano, e non in dialetto. Altrimenti che mettano i sottotitoli”. Ebbene sarà meglio informare prima il senatore, per evitare bruschi shock, che Maria canterà anche in dialetto napoletano che peraltro è quasi sempre comprensibile anche senza sottotitoli. D’altronde la possibilità esiste dal 2010 e se nessuno si è scandalizzato per Yanez di Davide Van de Sfroos allora ben venga anche “E’ colpa mia“, lenta ballata d’amore peraltro scritta da penne che garantiscono qualità, ovvero Peppe Servillo e Fausto Mesolella degli Avion Travel, trionfatori a Sanremo 2000.

Maria Nazionale, orgoglio napoletano

Quanto all’altro tema di discussione, ovvero chi sia Maria Nazionale, l’anagrafe di questa cantante napoletana classe ’69 la inserisce, suo malgrado, al primo posto tra le interpreti “meno giovani” di Sanremo 2013. Ma più che la carta d’identità parla una carriera che nel 2013 raggiungerà i vent’anni “ufficiali”, ovvero dal primo dei tredici album finora pubblicati, anche se l’esordio assoluto risale al 1986 con il singolo “Ragazzo solo”, presentato al Festivalbar. Carriera già ricca di esperienze anche eterogenee, e che Maria non rinnega: “Ho fatto di tutto, cantando alle cerimonie nuziali ma anche alle feste di piazza: se sono qui oggi è merito anche di quelle esperienze”. Insomma, un’altra venuta dal basso ma capace addirittura di farsi conoscere in tutto il mondo pure come attrice vista la partecipazione a Gomorra, che le valse anche la candidatura al David di Donatello 2009 come miglior attrice non protagonista, prima perla di un filo diretto con Roberto Saviano che l’ha portata a regalare la sua canzone più famosa, Ragione e sentimento, come colonna sonora di Tatanka, altro film ispirato ad un romanzo dello scrittore napoletano, la cui amicizia con Fazio è stata per molti maliziosi il vero lasciapassare per la presenza di Maria all’Ariston. Ruolo che chiarisce senza tema di smentita l’orgoglio che Maria rivendica nei confronti delle proprie origini napoletane, mantenute incrollabilmente nonostante gli anni l’abbiano portata a girare l’Italia ma non solo come ha orgogliosamente affermato a Tv Sorrisi e Canzoni: “Faccio una quindicina di concerti l’anno, non pochi in un momento di crisi anche per la musica“. E nonostante le facili equazioni che si possono fare tra Napoli, la camorra ed il mondo dei neomelodici, recentemente salito agli onori delle peggiori cronache. Maria non ci sta: “Io devo la mia carriera solo alla mia voce, a nessun boss o politico, le canzoni colluse con la Camorra appartengono a protagonisti molto ma molto minori che non possono inquinare un’intera città”.

Nazionale di nome e di fatto

Origini peraltro confermate dal suo debutto sanremese, che come molti ricorderanno avvenne nel 2010 in coppia con Nino D’Angelo nel brano “Jammo Jà”, anch’esso in dialetto e capace di sbaragliare la critica anche, se non soprattutto, grazie alla potenza ed alla pulizia del canto di Maria, al punto che la critica giudicò profondamente sbagliata la scelta del pubblico di eliminare il brano già dopo la prima serata attraverso il televoto. “Tre anni fa non avvertivo la responsabilità che invece sento oggi” ha dichiarato Maria riguardo al suo “vero” debutto che comunque afferma di vivere con “serenità e divertimento”. Ma la sua musica non è solo Napoli, ed il duetto del 2012 con Francesco De Gregori in “Santa Lucia” è una cartina di tornasole inoppugnabile: uno dei più importanti cantautori italiani non sceglie certo a caso le proprie partner. Insomma, se la qualità è oggettiva al pari delle capacità vocali, la prima missione di Maria Nazionale sarà quella di conquistare il pubblico televisivo, che magari poco la conosce: se non ci riuscisse il primo brano in dialetto la seconda opzione va più sul sicuro visto che “Quando non parlo” è una profonda canzone d’amore scritta da un’altra garanzia della musica napoletana, quell’Enzo Gragnaniello visto da cantante una sola volta al Festival, in coppia con Ornella Vanoni nel 1999 con “Alberi“. Insomma Maria è orgogliosamente napoletana ma è pronta per il grande salto, per diventare una cantante apprezzata da una nazione intera grazie alle sue qualità vocali ed interpretative. Dialetto o non dialetto.

Sanremo 2010: Nino D’Angelo e Maria Nazionale in “Jammo Jà

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