Elio e i suoi: no alla banalità
La voglia di fare il giudice ad X Factor gli è già tornata, dopo un iniziale allontanamento, forse dovuto all’amarezza per la mancata vittoria e per il mancato accesso alla finale dei suoi artisti, per i quali nutriva grande fiducia e stima. Ma per chi come Elio la musica è quasi una ragione di vita (stiamo pur sempre parlando di un ingegnere polistrumentista) smettere di insegnare significa rinunciare ad una parte di sé. Se poi la sua musica vive sempre nel sottile equilibrio tra dissacrazione e sottile ironia, il piacere è suo nel produrla e di chi la ascolta. Ecco quindi che dopo aver vestito mille panni diversi nelle puntate del talent show Elio ed il suo gruppo hanno avuto la geniale idea di ripresentarsi a Sanremo per mostrare a tutti che la loro musica non invecchia mai: sono trascorsi ben diciassette anni da quando La Terra dei Cachi sfiorò una clamorosa vittoria. Nata nel 1980 su iniziativa dello stesso Stefano Belisari (il cui nome d’arte si riferisce ad una delle prime canzoni del gruppo), la band fu conosciuta per oltre un decennio solo nell’hinterland milanese. Il primo salto di qualità avvenne all’inizio degli anni ’90 con la pubblicazione del primo album, Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu, il cui singolo Pippero si trasformò in un successo immediato, dando poi il titolo ad una celebre rubrica di Mai Dire Gol, la trasmissione della Gialappa’s Band che prendeva in giro il mondo del calcio e che regalò la prima vetrina televisiva al gruppo milanese, che si fecero notare per le loro canzoni demenziali ma dall’ironia travolgente.
La Terra dei Cachi “cambia” il Festival
La partecipazione a Sanremo ’96 allora arrivò del tutto a sorpresa, ed in tanti furono pronti a bollarla come una semplice trovata pubblicitaria. Andò diversamente perché Elio ed i suoi compagni incantarono l’Ariston con un pezzo divertente ma allo stesso tempo sottilmente ironico sui mali italiani tra malasanità (“la pinza nella panza”) ed i mali oscuri della nazione (“una pizza in compagnia / una pizza da solo / in totale molto pizzo / ma l’Italia è questa qua”): alla serata finale i sette (il gruppo ha poi perso il compianto percussionista Paolo Panigada, noto come Feiez, scomparso nel 1998 ed a cui fu dedicato l’album Craccracriccrecr) componenti della band più dissacrante d’Italia si presentarono travestiti da Rockets, il gruppo rock francese di fine anni ’80 famoso per . Solo Vorrei incontrarti tra cent’anni di Ron e Tosca ottenne più voti, appena cinquecento in più, anche se le polemiche non mancarono per un sorpasso arrivato solo nei minuti conclusivi della finale, ed il singolo rimase in testa alle classifiche di vendita per oltre otto settimane: molti di noi, in fondo, se lo canticchiano ancora.
Sanremo 1996: “La Terra dei cachi”
La polemica dello spot con Salvatores
Da quel giorno di acqua sotto i ponti ne è passata ma evidentemente ora è tornato il tempo per ricominciare a farsi quattro risate da Sanremo con il must di prender(si) simpaticamente in giro. Così Elio si appresta ad interpretare due delle canzoni più curiose da ascoltare, almeno stando alle indiscrezioni: perché se La canzone mononota non sembra presentare dubbi sin dal titolo, visto che la musica è stato davvero scritta sfruttando una sola nota, il Do, Dannati forever si iscrive anche come titolo nella perfetta tradizione del gruppo, riecheggiando pezzi d’antan ma cult per gli appassionati come El Pube o Born to Be Abramo. Ma attenzione, perché il testo come d’abitudine non si limita a fare ironia fine a sé stessa citando un ricco elenco di peccati, reali o meno, del popolo italico. Insomma sembrano esserci tutti gli ingredienti per divertirsi ancora, ma anche riflettere un po’, con la musica degli Elii ma le polemiche sono dietro l’angolo. Ha fatto discutere infatti lo spot di Sanremo realizzato da Gabriele Salvatores: un viaggio lungo 34” nella storia del Festival e dell’Italia dagli anni ’60 in poi, fatto a bordo di una lussuosa Rolls Royce. Il tutto con, come colonna sonora, proprio La Terra dei Cachi. Apriti cielo, i sospetti si sono sparsi immediatamente: che la Rai voglia favorire Elio? Bisogna immaginarsi il gruppo già sul podio? Solo chiacchiere strumentali perché in realtà gli Elii non vogliono vincere ma semplicemente tornare a dimostrare come anche Sanremo possa accogliere musica divertente ed allo stesso tempo capace di far riflettere. E di educare la Nazione a non prendersi mai troppo sul serio.
Festival Sanremo, gli argomenti
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