Saint Vincent, una cittadina di montagna piena di fascino
Saint Vincent
La cittadina di Saint-Vincent è situata nella Valle d’Aosta, in una conca alla sinistra della Dora Baltea. Si trova a circa 560 metri dal livello del mare e dista da Aosta 27 chilometri.
” …ad ogni passo il paesaggio offre orizzonti nuovi, scorci inattesi, effetti di luce che sfuggono a qualsiasi descrizione”: così ne parlò il famoso scrittore parigino Edouard Aubert.
Ciò che rende Saint Vincent una meta turistica privilegiata è infatti l’ambiente circostante, con i boschi e le montagne, così come gli scenari naturali sulla catena del Gran Paradiso, sul Monte Bianco e il Monte Rosa.
Saint Vincent: cenni storici
Probabilmente fu borgo di origine romana; durante l’epoca feudale fu sotto la signoria dei Challant e in seguito dei Perrone San Martino di Qart, e, verso la metà del 400, dei Savoia.
Saint Vincent: itinerari e luoghi da vedere
Da vedere il centro storico, caratteristico per le Rascards, tipiche case valdostane in legno, che vennero costruite a Saint Vincent a partire dal 1600, quando in seguito ad una epidemia di peste il comune si popolò di Walser, una popolazione germanica proveniente dalla Valle d’Ayas, migrata in Valle d’Aosta nel VIII secolo d.C. e provenienti dalla Svizzera, maestri nella costruzione di questa abitazioni.
Chiesa di San Moron – Saint Vincent
La Chiesa romanica di San Maurizio è situata nella piccola frazione di Moron, sulla collina di Saint-Vincent, ed è tra le più antiche chiese della Valle d’Aosta, infatti risale all’XI secolo. Nel XIV secolo subì una ristrutturazione in seguito alla quale la preesistente struttura romanica venne modificata.
La sua struttura attuale risale al XV secolo e presenta un campanile alto una quindicina di metri e un’ampia abside circolare la cui volta è adornata da una serie di costoloni di pietra. L’interno, a una navata, anticamente conteneva gli oggetti necessari al culto, come statue, bandiere e stendardi, che arricchivano l’ architettura dell’edificio. Notevole la lunetta rappresentante san Maurizio ricorda la secolare devozione dei residenti verso il santo.
Sui muri esterni sono presenti alcuni stemmi sabaudi che fanno pensare ad una “protezione ” della chiesa da parte della nobile famiglia.
All’interno della chiesa è stato allestito un Museo d’Arte Sacra che conserva una Madonna in trono con Bambino, un bacile in rame utilizzato per l’offerta del pane, una statua di San Maurizio alta un metro e mezzo circa, e un reliquiario in argento.
La Parrocchia di San Vincenzo Martire dà il nome al comune.
La Parrocchia di San Vincenzo Martire – Saint Vincent
La parrocchiale cittadina dipendeva dall’Abbazia di Ainay (vicino Lione) e fu dedicata a San Vincenzo di Saragozza. La Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo di Saragozza è molto antica, e nel corso dei secoli la costruzione è stato frequentemente rimaneggiata. L’edificio di origine romanica, di cui conserva la cripta e la parte bassa del campanile, venne ristrutturato infatti fino al XIX sec. La struttura attuale è quindi quella romanica del XII, con l’aggiunto di interventi posteriori. Da vedere gli affreschi che adornano l’interno, come il ciclo quattrocentesco attribuito a Jacopo Jacquerio da Torino.
Accanto alla Chiesa Parrocchiale sorge il Castello degli Challant, risalente al XIII secolo e ristrutturato nel 1700. Oggi è di proprietà della famiglia Passerin d’Entrèves.
Vicino alla chiesa di San Vincenzo si trova anche il Museo di arte Sacra, che conserva sculture e interessanti oggetti d’arte risalenti ai secoli XIV-XVI.
Tra i moderni edifici del borgo sono da vedere il modernissimo Municipio, la futuristica Casa da Gioco, le nuove Terme e il Grand Hotel Billia.
Grand Hotel Billia – Saint Vincent
Quest’ultimo, inaugurato nel 1908, presenta uno stile liberty, da lussuoso albergo della belle epoque.
Una delle principali attrattive di Saint-Vincent è il Casino de la Vallée, una delle case da gioco più più grandi e prestigiose d’Europa, nella quale si svolgono molte manifestazioni e spettacoli di alto livello
Saint Vincent è rinomata anche per la presenza delle Terme, raggiungibili mediante una funicolare. Fu l’Abate G.B. Perret, nato a Saint Vincent nel maggio 1714, e vissuto a lungo in una casa nei vicoli della città antica, a scoprire la sorgente termale, nel 1770. Analizzando le acque, scoprì che erano ricche di bicarbonato, acido carbonico, solfato e cloruri. L’acqua minerale curativa, è usata oggi nello stabilimento “Fons Salutis” (1900) , dal nome con cui la fonte della salutare acqua venne chiamata. Esso si estende per una superficie di 2.600 mq e comprende spaziosi saloni, sale di soggiorno, studi medici e laboratori, una grande terrazza panoramica.
Folklore e tradizioni
Il “piccolo” San Vincenzo. Il 22 gennaio, festa del patrono San Vincenzo Martire, un ragazzino abbigliato come San Vincenzo, con una lunga tunica bianca e il tipico cappello quadricorno, partecipa alla messa e alla processione nelle vie del borgo reggendo un ramo di palma, simbolo del martirio del patrono.
Saint Vincent: tradizione gastronomica
La cucina è quella tipica valdostana, con la costoletta, le zuppe, la fonduta. Tra i piatti tipici di Saint Vincent ricordiamo lo peulà , piatto a base di castagne e fagioli secchi. A Saint Vincent si producono inoltre le grappe riserva, con cui si preparano le tradizionali pere ”Martin sec” alla panna (pere cotte ricoperte di vino rosso e panna montata con l’aggiunta di grappa)e la coppa dell’amicizia (caffè bollente con l’aggiunta di grappa a cui dare il fuoco). Da non perdere il vin brulè, freddo o caldo.
Immagini tratte da:
www.takkapu.com
http://www.comune.saint-vincent.ao.it
www.atlaswords.com
Eh eh, magari ci fosse il mare a Saint Vincent…
Grazie per la segnalazione!
luoghi della mia fanciullezza. le elementari poste d’innanzi alla chiesa di S, Vincenzo, il comune caretteristico…. insomma: della classe 1959 se vi ricordate e ne avete voglia…….. son qua’.
NON C’E’ NIENTE DA FARE: IL SUD E’ MOLTO PIU’ “RICCO”
Ciao, bella recensione. Ti segnalo un refuso: nella fotografia sotto la chiesa di Moron c’è una didascalia sbagliata: la chiesa non è di San Moron ma di San Maurizio (Moron è il nome della frazione).
Saluti
cit. NON C’E’ NIENTE DA FARE: IL SUD E’ MOLTO PIU’ “RICCO”
Ricco? cosa intendi?