Quella dell’infermiere è una professione che nell’ultimo decennio ha vissuto una profonda evoluzione, ed è stata segnata da importanti tappe che hanno determinato specifici progressi di autonomia e responsabilità
L’infermiere è l’operatore sanitario responsabile dell’assistenza preventiva, curativa o riabilitativa, orientata alla soluzione dei problemi di salute della persona. La formazione universitaria, le possibilità di carriera in ambito clinico, formativo, organizzativo e di ricerca, sono espressioni della maturità tecnico-scientifica raggiunta da questa figura.
Le principali funzioni dell’infermiere sono:
- assistere malati e disabili;
- educare all’autogestione della malattia, al trattamento e alla riabilitazione;
- identificare e tutelare le necessità di salute, sia dei singoli che della collettività;
- garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostiche e terapeutiche;
- pianificare, gestire e valutare gli interventi di assistenza infermieristica;
- partecipare all’aggiornamento professionale proprio e del personale di supporto.
L’infermiere deve conoscere l’autonomia, la fisiologia e la patologia clinica delle diverse specialità medico-chirurgiche. Ha inoltre norme di diritto e delle norme etico-sociali che disciplinano l’esercizio della professione, nonché di quelle che tutelano la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.
Sul piano personale all’infermiere sono richieste buone attività relazionali e la capacità di aiutare i pazienti anche dal punto di vista psicologico. E’ auspicabile che l’infermiere sappia utilizzare gli strumenti informatici di base e che conosca l’inglese tecnico-scientifico.
Infermiere, il percorso di studio
La laurea in infermieristica ha durata triennale, il titolo abilita all’esercizio della professione e all’iscrizione all’Albo professionale. Dopo il primo triennio gli infermieri possono frequentare un master di primo livello oppure iscriversi ad una laurea specialistica della durata di due anni: le normative comunitarie hanno disciplinato le specializzazioni infermieristiche nelle diverse aree della patologia clinica, in psichiatria, in geriatria, nella medicina di comunità e in pediatria.
I possibili sbocchi sono:
- infermiere addetto a funzioni direttive (capo sala)
- dirigente dell’assistenza infermieristica
- infermiere insegnante dirigente.
Per ricoprire tali incarichi è necessario avere la laurea specialistica.
Gli infermieri nel mondo del lavoro
L’infermiere può operare presso strutture sanitarie pubbliche o private, ospedaliere o extraospedaliere e nell’assistenza domiciliare, come dipendente o libero professionista. Può operare nell’ambito clinico assistenziale, gestionale-organizzativo o di formazione e ricerca.
Gli infermieri iscritti all’Albo professionale sono meno di 400 mila e quasi l’80% dipendenti del SSN. Dalle università ne escono poco meno di 6000 l’anno, insufficienti a sostituire i circa 13 mila che vanno in pensione: si stima che negli ospedali nazionali manchino almeno 40 mila infermieri. La richiesta continua ad essere molto elevata, soprattutto per determinate specializzazioni come Geriatria o Pediatria.
In questa professione le donne rappresentano quasi l’80%, ma si presume che questo squilibrio si attenuerà nel medio periodo.
VORREI RICOVERARMI MI MANDATEMI IL MODULO DI RICOVERO GRAZIE
CORDIAMENTE VOSTRO FRANCESCO TUCCIARELLI