Ora anche la pallavolo ha la sua Corea. In un giorno senza medaglie per l’Italia, arriva quando in Italia è già notte una delle più cocenti delusione azzurre a Londra: la nazionale di volley femminile esce mestamente ai quarti di finale contro la Corea del Sud cedendo 3-1 e vedendo sfumare per la terza volta consecutiva l’approdo alle semifinali. Ma se nel 2004 e nel 2008 la resa arrivò almeno dopo il tie break e con tanta sfortuna contro super-avversari come Cuba e Stati Uniti, questa volta ad amareggiare è il crollo progressivo delle azzurre, che hanno giocato malissimo ma che hanno anche smesso di lottare troppo presto pur contro un avversario fortissimo ed a questo punto della competizione, senza la Russia eliminata dal Brasile risorto, potrebbe pure puntare ad una clamorosa finale. Disarmanti i parziali: 25-18; 21-25; 20-25; 18-25, che parlano di una partita scivolata via senza possibilità di inversione. Dominato o quasi il primo set grazie ad una ricezione quasi perfetta, agli ottimi tempi del muro ed a percentuali altissime in attacco, le cose si sono complicate a partire dal secondo set quando la Corea ha cominciato a far frullare il proprio gioco, forse elementare ma tremendamente efficace. Il motore della Corea è Kim: la numero 10 riceve, palleggia ed attacca con una precisione incredibile, è il punto di riferimento dell’intera squadra che quando comincia a trovarla con facilità di fatto mette in cassaforte la partita. L’Italia crolla lentamente ed inesorabilmente ma quel che più sconvolge è la totale incapacità di porre un rimedio alla situazione: pessime le prestazioni individuali, soprattutto di una Gioli irriconoscibile di una Lo Bianco evidentemente fuori forma, ma pure in tutti i fondamentali, dalla ricezione dove l’Italia non riesce mai a leggere i primi tempi di Kim crescendo solo verso la fine del quarto set, quando è troppo tardi, all’attacco dove la squadra ha pochissime idee e confuse, mai una pipe o qualche cosa di costruttivo da seconda linea. Gli occhi delle ragazze sono quelli della resa incondizionata: e di un’occasione che per questo gruppo forse non tornerà più. Clicca qui per risultati e tabellone.
Eccoci eliminati, già ai quarti….ma in fondo che potevamo aspettarci? L’Italvolley, agli appuntamenti che contano (e l’Olimpiade E’ l’Appuntamento principe), dà spesso forfait e a noi, poveri tifosi illusi, non resta che maledire i soliti, straconosciuti, mai realmente affrontati limiti di questa statica nazionale. Barbolini se ne va, grazie c.t. per quanto dato, ma per meritare gli inchini degli estimatori e degli appassionati di questo meraviglioso sport…ce ne vuole! Ho osservato con un mix di stupore e amarezza i time-out chiamati dal tecnico: in parrocchia, l’allenatore di mio figlio sviscera ben più determinazione, rigore, striglia quand’è il caso e infonde ben più energia e voglia di vincere del nostro flemmatico c.t. (…qualcuno avrebbe dovuto cogliere da tempo che l’entusiasmo e la determinazione del mister erano evaporate da mo’….ma si sa, in Italia “squadra che vince -tornei dalla quantomeno dubbia importanza a dir il vero- non si cambia!”).
La Corea, giù il cappello, c’ha proprio umiliati: le è bastato un set per leggerci, per capire i nostri punti deboli, lo scontato gioco, e smontare il nostro cedevole e opaco castello di mattoni. Dal secondo set le avversarie, punto dopo punto, imparavano il modo più fruttuoso per attaccarci, ribattere, contrattaccare, noi invece via-così, palla alta in banda e….provaci ancora Sam! Io, un po’ di vergogna, a centinaia di km di distanza, l’ho provata: la nazionale coreana guarda-impara-cresce e vince, la mia squadra invece guarda-non apprende-s’intestardisce e perde…povera Italia!
Lo Bianco: ottima tecnica nulla da eccepire, ma come spesso è accaduto, troppa prevedibilità, scarsa capacità di fintare, poco coraggio (sarà che la ripresa tv “schiaccia” le immagini…ma io continuavo a vedere alzate troppo basse e vicine a rete) ….ma forse non è del tutto colpa tua (…e a proposito…per le nuove generazioni di registe/i: prendete De Cecco –Argentina uomini- come esempio da imitare).
Gioli: se chiami i palloni allora tirali-giù!…altrimenti concentrati sul muro, che non è un optional.
Bosetti: un esempio sempre!, nel bene e nel male si capisce chi, non disponendo di un fisico da urlo (pallavolisticamente parlando), s’impegna fino allo spasimo e dà più soddisfazioni che delusioni; poi….il muro, anche per te preciso, non è un optional.
Costagrande: grandi doti sì….ma non bastano, ci si aspetta, com’è logico che sia, ben altri risultati….a cominciare dal muro, che non è un optional.
Del Core: cuore ce n’è, anche tecnica sia chiaro, ma c’aspettavamo uscisse l’esperienza a colmare qualche gap fisico…ma serve più freddezza, capire quando alcuni colpi SI DEVONO mettere a terra…e quando il muro va chiuso a dovere, perché questo fondamentale non è un optional.
Piccinini: ha giocato relativamente poco, una prestazione in chiaro-scuro, l’esperienza infinita non è salita in cattedra….ma l’anagrafe è anche un limite e la voglia-di-vincere solitamente arde più nei cuori giovani.
Arrighetti: la determinazione c’è, le doti pure…ma manca la lucidità, se non in attacco –perché di gioco-veloce l’Italdonne ne ha espresso sempre poco, troppo poco!! (imparare bisogna, imparare! a cominciare dalla non-stellare Corea)- almeno a muro…che non è un optional (…ho come la vaga impressione di aver già scritto qualcosa sul fondamentale del muro….mah!)
Croce: scontato l’adagio “croce e delizia”…ma qua di delizia se n’è vista davvero poca: opaca, fallosa, poco determinata…più volte mi son chiesto sbalordito da casa “ma non abbiamo a disposizione un altro libero???”
Barbolini: qualcuno dice che il c.t. può poco di fronte a una squadra di giocatori adulti e già formati…ma son davvero tanti gli anni che Barbolini gestisce sta nazionale, e tanto ha potuto fare e decidere forte di alcuni più o meno importanti successi internazionali: per cui mi sento di dire che NO! abbiamo capito poco, abbiamo formato poco, abbiamo cambiato poco, ci siamo incavolati poco, abbiamo osato poco…perché, a mio modestissimo avviso, europei o World Grand Prix contano molto meno di una finale (anche “solo” per il bronzo) alle Olimpiadi!
In bocca al lupo a tutto il movimento del volley donne italiano, dalle giovani o affermate atlete per finire con Federazione e Lega, per un futuro più brillante e ricco di GRANDI soddisfazioni!
la pancia piena sfuma i sogni di gloria
In campo per l’italia ho visto la Lo Bianco e Del Core (Lo Bianco in quanto palleggiatore). La Corea ha giocato una splendida partita grazie a noi. La Bosetti pur osannata dalla cronista ha lasciato, a muro tre autostade (mi pare sia alta solo 173 cm), ed ha avuto una resa di circa tre punti a set Se vogliamo non fermarci più ai quarti ……