Doveva essere la giornata della gloria, rimarrà quella della delusione e delle lacrime. Tra il podio olimpico e Tania Cagnotto dev’esserci proprio una maledizione, come dichiarato dalla bolzanina subito dopo la conclusione della finale del trampolino da 3 metri, la Gara per eccellenza di Tania. E’ arrivato l’ennesimo quarto posto, dopo quello del sincro con Francesca Dallapè: ed anche se questa volta non ci sono le recriminazioni legate ai voti della giuria che avevano caratterizzato la beffa precedente la rabbia è tanta perché tra Cagnotto ed il terzo posto ci sono stati appena venti centesimi di voto. 362.20 contro 362.40 della messicana Sanchez Soto. Praticamente nulla in uno sport molto soggetti alla discrezionalità dei giurati ed alle sfumature di un tuffo. Tania ha davvero poco da recriminare: tutti i suoi cinque tuffi sono stati puliti, privi di imperfezioni, con l’unico torto di non essere eccezionali, di non impressionare la giuria. Il miracolo sarebbe dovuto arrivare al quinto tuffo ma il 76.50 non è bastato, bisognava inventarsi un 78 e spiccioli per superare Sanchez Soto, inaspettata medaglia di bronzo. Un vero peccato anche perché in una gara in cui il sogno dell’argento è naufragato presto davanti alla ritrovata vena di He Zi, degna damigella dell’inarrivabile Wu Minxia, le avversarie più pericolose, l’americana Krug e la canadese Abel sono state sotto le aspettative. Non come Tania, cui è mancato solo un soffio. Lungo 20 centesimi.