Per entrare nella storia di un’Olimpiade non è necessario vincere una medaglia. Meno di tre ore dopo l’impresa della nazionale di volley maschile è quella di pallanuoto a rischiarare l’orizzonte azzurro nella terza giornata senza medaglie. Così non è azzardato sostenere che il Settebello di Sandro Campagna ha posto solide basi per andarsela a prendere una medaglia, vent’anni dopo l’indimenticabile trionfo di Barcellona. Battuta 11-9 la super-Ungheria nei quarti, gli azzurri sono in semifinale dove affronteranno la Serbia, venerdì alle 17 ora italiana, nella rivincita della finale mondiale di un anno fa a Shanghai vinta dagli azzurri. Per usare una metafora calcistica è come se a cadere fosse stato il Brasile delle stelle e dei cinque titoli mondiali: i magiari infatti di Olimpiadi ne hanno vinte ben nove, di cui le ultime tre consecutive. Insomma per andare a trovare una sconfitta ungherese in una gara ad eliminazione diretta a cinque cerchi bisogna risalire addirittura al 27 luglio ’96, ad Atlanta, sconfitta in semifinale contro la Spagna.

Difesa super

Ed invece oggi Biros e compagni si sono dovuti arrendere, sopraffatti dall’organizzazione e dal carattere di una squadra, quella italiana, capace di svoltare dalla seconda metà della partita contro il Kazhakistan in poi dopo una prima fase di Olimpiade sotto tono. Ma l’eliminazione diretta è un’altra cosa e l’Ungheria l’ha capito sulla propria pelle pur dopo il solito inizio partita aggressivo dei magiari, avanti per due volte e mai sotto per tutto il primo quarto chiuso sul 2-2. Straordinaria, come sempre, la tenuta difensiva degli azzurri (in canottina bianca), capaci di rendere sterili le rotazioni dei magiari e di abbassarne le esaltanti percentuali sia quanto a numero di gol segnati che quanto a realizzazioni in superiorità numerica. Al resto c’ha pensato una miglior condizione atletica degli azzurri rispetto agli ungheresi sempre lenti nelle controfughe e la freddezza dei bomber italiani nell’area avversaria e la capacità di allungare sempre nei momenti decisivi: l’Italia svolta ad inizio del secondo quarto grazie ai gol di Felugo, Presciutti e Figlioli, non a caso i tre migliori marcatori con tre reti, e proprio Felugo firma il primo doppio vantaggio dopo 3’ del terzo quarto mentre Giorgetti su rigore allunga a +3 ma si soffre fino alla fine perché l’Ungheria torna sotto nel finale con quattro gol nell’ultimo quarto. Ma l’epilogo è esaltante: un fallo grave di Madaras permette all’Italia di chiudere palla in mano e di segnare l’ultimo gol a fil di sirena con il solito Presciutti. L’Olimpiade è cominciata. Clicca qui per risultati e tabellone.