C’erano anche William e Kate tra il pubblico dell’Aquatic Centre: e chissà se i due principi, che probabilmente non masticano nuoto tutti i giorni, si saranno resi conto di aver assistito ad un evento storico, destinato ad entrare nei libri dell’Olimpiade e di tutto lo sport. Con la vittoria nei 100 farfalla Michael Phelps ha conquistato il terzo oro a questi Giochi, ventunesima medaglia complessiva: record strabattuto, ma la corsa finisce qui. L’ultimo podio della carriera del miglior nuotatore di tutti i tempi è stato vissuto dal ragazzone di Baltimora con le lacrime agli occhi: inevitabile che sia così, prima che gli spettatori gli tributassero il meritato applauso. E’ stato questo l’evento della penultima serata di gare in acqua per il programma del nuoto ma non si può trascurare l’oro che non ti aspetti: quello di Florent Manaudou, fratello d’arte, somiglianza impressionante con la sorella e capace di tenere alto il nome della famiglia (Laure era stata eliminata dai 100 dorso addirittura con il 30° tempo) trionfando a sorpresa in un 50 sl mozzafiato. Cullen Jones sembrava avviato al primo oro afroamericano della storia ma tanto lui quanto Cielo sono stati beffati dalla progressione del francese, trascurato da tutti in corsia 7. Per il resto da segnalare la doppietta di Missy Franklin, la Phelps in gonnella che dopo i 100 fa suoi anche i 200 dorso e la straordinaria prestazione di Katie Ledecky negli 800 dorso che rovina la festa annunciata degli inglesi con la Adlington solo terza. E l’Italia? Dopo le consuete figuracce della mattinata, con le eliminazioni di Luca Dotto nei 50 stile e delle staffette miste, con la Pellegrini tra le donne ma non Magnini (punito) tra gli uomini, c’è anche spazio per un barlume di speranza. A regalarlo ci pensa Gregorio Paltrinieri che vince la sua batteria dei 1500 e si candida timidamente per un ruolo da protagonista sabato sera alle 20.45. L’atleta modenese ha nuotato con tranquillità, forse senza nulla da perdere: ed anche se il fresco titolo di Campione del Mondo induce all’ottimismo sarebbe però ingiusto chiedergli di salvare la disastrosa spedizione azzurra. Greg correrà leggero: lui di occasioni ne avrà tante altre. E di sicuro, se andrà male, non se la prenderà con nessuno.
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