La regina è tornata ma lo scettro è svanito. Yelena Isinbayeva non riesce ad arpionare il titolo olimpico nell’asta: l’atleta russa, tornata su ottimi livelli dopo due anni da dimenticare, era l’attrazione (in tutti i sensi…) della terza serata di finali dell’atletica ma si deve accontentare del terzo posto dopo aver bene impressionato in qualifica. Ma evidentemente due gare ravvicinate sono ancora tante per il fisico di Yelena che sbaglia due volte a 4.75 lasciando spazio a due sorprese, l’americana Suhr e la cubana Silva, che comunque si fermano a 4.80 in una gara in tono minore. Per quanto riguarda le altre finali di giornata, è stata la serata dei Caraibi: il 34enne Felix Sanchez ritorna sul tetto dei 400 ostacoli otto anni dopo Atene mettendo in fila l’americano Tinsley ed il portoricano Culson ma parla la stessa lingua anche la prima volta olimpica del giro di pista uomini senza americani, con il trionfo di Kirani James, già protagonista dello “storico” scambio di pettorale con Pistorius, per la prima medaglia d’oro della storia di Grenada, davanti a Santos (Dominicana) e Gordon (Trinidad). Le siepi donne vedono il declino dell’Africa nera: vittoria alla russa Zaripova davanti alla tunisina Ghribi. La bielorussa Ostapchuk trionfa nella finale del peso femminile, cui non ha partecipato Chiara Rosa, deludente in mattinata nelle qualificazioni. Ma la padovana ha lamentato una borsite che l’avrebbe limitata e si è congedata con il consueto carico di simpatia sostenendo di avere la coscienza pulita. Una frase quasi profetica visto quanto successo nel pomeriggio con il carico di sconforto per tutto lo sport italiano che ne è conseguito.
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