Se la pista di Pechino 2008 era stata quella che l’aveva mostrato al mondo, quella dello Stadio Olimpico di Londra lo spedisce nella storia: Usain Bolt non si ferma e dopo aver dominato i 100 metri doppia la distanza in scioltezza fermando il cronometro su un 19.32 che lascia un pizzico di rabbia negli appassionati perché, dopo una partenza insolitamente bruciante, Usain si è di fatto fermato ai 150 metri, rallentando e chiudendo con il consueto dito davanti alla bocca invece che concentrarsi su un record del mondo più che possibile. Poco male, sarà per un’altra volta che di sicuro non mancherà: intanto un posto nella storia è già suo perché mai nessuno era stato in grado di piazzare la doppietta 100-200 in due Olimpiadi consecutive. Finale senza storia quella del mezzo giro di pista, casomai a stupire è la potenza del Jamaica Power: primo podio interamente caraibico dei 200, e prima volta giù dai primi tre per gli States. Dietro a Bolt chiude Yohan Blake, capace di resistere al Maestro fino quasi ai 150 metri e di chiudere in 19.44, terzo Warren Weir distante però addirittura oltre mezzo secondo dal dominatore. Staccati gli altri, da Churandy Martina all’unico americano presente in finale, il deludente Spearmon, fino al pessimo Lemaitre.

Record

Ma in quest’ennesima serata di emozioni provenienti dall’atletica Bolt deve quantomeno dividere il palcoscenico con un altro grande protagonista. Il keniano David Rudisha infatti domina gli 800 metri e piazza il primo record del mondo dei Giochi 2012 sulla pista: e che record, prima volta assoluta sotto l’1’41” con 1’40”91 che vale molto più di una rivincita rispetto alla delusione di Pechino. Rudisha, scortato sul podio dall’altro keniano, Timothy Kitum, terzo dietro a Nijel Amos (Botswana), è partito subito fortissimo concentrandosi proprio sul record del mondo visto che l’oro non poteva toglierglielo nessuno: concorrenza staccata già prima di metà gara, e bella risposta fornita a chi lo accusava di mancare nelle grandi occasioni. Bolt e Rudisha: la serata è stretta per tutti e due, ma nei libri di storia il posto è assicurato.