Patrizia Mirigliani

La patron Patrizia Mirigliani. La crisi colpisce anche il concorso di Miss Italia

Salsomaggiore e Miss Italia hanno preso atto, di comune accordo, che non esistono le condizioni finanziarie per attuare la convenzione che prevedeva lo svolgimento delle finali per le edizioni del 2011 e del 2012. Così è stato deliberato dall’assemblea generale della società d’Area di Salsomaggiore (Comune, Terme, associazioni imprenditoriale della città), d’accordo con la patron Patrizia Mirigliani. Per tale motivo è stata diffusa una nota congiunta della stessa Società d’Area, titolare e firmataria della convenzione, e della Miren, che gestisce il Concorso. “Il generale stato di crisi del Paese ed i tagli generalizzati dell’ultima finanziaria che hanno impattato pesantemente sulle risorse economiche delle Pubbliche Amministrazioni, Regioni, Province e Comuni in particolare – dice la nota – non consentono di affrontare impegni di spesa ulteriori rispetto alle esigenze essenziali della pubblica amministrazione e pongono anche Salsomaggiore nella condizione di dover operare scelte, anche dolorose, per quanto riguarda l’allocazione dei pochi fondi disponibili.

Con l’obiettivo di non creare difficoltà all’organizzazione di Miss Italia e alla stessa città di Salsomaggiore in una fase comunque delicata della stagione turistica/termale, si è dunque responsabilmente concordato di sospendere la storica collaborazione tra Salsomaggiore e Miss Italia e di risolvere consensualmente la Convenzione”. “Quando si saranno ristabilite migliori condizioni economiche – conclude il documento – Salsomaggiore sarà la prima città ad essere interpellata per porre la propria candidatura affinchè la collaborazione possa riprendere, opinione condivisa da Patrizia Mirigliani, che si è detta onorata del lungo sodalizio. La responsabile del concorso ha evidenziato gli splendidi anni vissuti a Salso da migliaia di ragazze in un clima di amicizia, sperando in un futuro legame ancor più bello”.

Da 41 anni, con qualche intervallo, Salsomaggiore, è stata la sede incontrastata di Miss Italia. S’iniziò nel 1950, l’edizione di Sofia Loren, che vinse il titolo di Miss Eleganza. Poi dal 1960 al 1971 e dal 1983 fino al 2010. Le finali, soprattutto quelle trasmesse in diretta su Raiuno, dal 1988, si sono tenute sempre a Salso. Prima della realizzazione del Palazzetto dello sport, l’assegnazione del titolo di Miss Italia si è svolta nel Viale Romagnosi, il “salotto” della città, nelle Terme Berzieri, alla Piscina Leoni e nella Rotonda di Piazza del Popolo. Enzo Mirigliani ha portato lì le miss per 40 anni, saltando l’edizione del 1950 (ha cominciato nel 1959 da patron). Dopo l’inizio di Ischia, dove vinse Marisa Jossa, mamma di Roberta Capua (Miss Italia nel 1986), pensò a Salso. Fece una sosta preferendo la Calabria dal 1972 al 1977 (con una edizione in Puglia). Poi le tappe di Reggio Emilia, Viareggio, Gallio e Sanremo, per ritornare nel 1983. Anche la figlia Patrizia, ha seguito le sue orme, inserendo nuove iniziative come il “Villaggio”, la “Cantina” e altro. La città ha accolto le bellezze con grande capacità; numerosi i personaggi “importanti” invitati da Enzo Mirigliani: registi, attori, scrittori, personalità di ogni ambiente nazionale e internazionale. Il clima surreale vissuto con le serate di gala all’Hotel Milano, sede dei vip e dei giornalisti; le interminabili file di familiari e curiosi, in sosta davanti all’Hotel Centrale, la “casa delle miss”; i gruppetti di gente in attesa di ottenere un invito per assistere alle serate; i noti locali; rappresentano la storia e la tradizione di Miss Italia a Salso. Dal 1991, a parte le ultime quattro edizioni, svoltesi a Jesolo (Venezia), Salsomaggiore ha ospitato anche la Finale di “Miss Italia nel Mondo” e, per alcuni anni, anche le Prefinali nazionali del Concorso. Nel 2003, il sindaco della città ha consegnato a Enzo Mirigliani un’onorificenza “per aver contribuito con il suo concorso ad illustrare e a valorizzare la città e le sue caratteristiche peculiari”. Salsomaggiore sicuramente ci mancherà.

Foto e articolo di Antonio Ingrassia