Samuel Eto'o

Samuel Eto’o, campione del Cameruna

Camerun, c’erano una volta i leoni indomabili

Nel mondo sono conosciuti come i Leoni Indomabili, soprannome meritato sul campo grazie a prestazioni in cui la tecnica individuale si è spesso unita ad un’incrollabile forza agonistica. Ma la storia assegna al Camerun una lunga serie di meriti ben più importanti. Non quello di prima squadra africana a qualificarsi per la fase finale di un Mondiale, record detenuto dallo Zaire presente in Germania nel 1974, bensì quello di prima formazione continentale capace di chiudere imbattuta la prima fase (1982, tre pareggi tra cui quello contro l’Italia poi Campione), ma soprattutto di prima rappresentante dell’Africa in grado di accedere alla fase ad eliminazione diretta e superare anche un turno, nella storica estate ’90 in Italia quando solo qualche topica arbitrale nella partita contro l’Inghilterra sbarrò la strada ai Leoni all’altezza dei quarti. Era quella la Nazionale di una lunga schiera di miti del calcio africano e non solo: dal portiere Thomas Nkono a François Omam-Biyik, autore dello storico gol che mise al tappeto l’Argentina nella partita inaugurale, fino a Roger Milla, più anziano calciatore mai andato a segno in un Mondiale (42 anni, 1994), e due volte Pallone d’oro continentale.

L’ultima passerella di Samuel Eto’o – Mondiali 2014

Storia di un passato glorioso, ma mai più ripetutosi. Pur steccando infatti da quel 1990 solo una qualificazione Mondiale, nel 2006, il Camerun non è infatti più riuscito nemmeno ad avvicinare quei risultati, fermandosi alla prima fase in tutte e quattro le fasi finali conquistate sul campo, raggranellando invece sconfitte in serie: sette su dodici partite, con una sola vittoria, quella ottenuta nel 2002 contro la modesta Arabia Saudita, che fece sfiorare il passaggio del turno sfumata a vantaggio dell’Irlanda. Un controsenso per chi ha potuto contare su più generazioni di talenti puri, in grado di conquistare una storica medaglia d’oro all’Olimpiade di Sydney 2000, traguardo unico nella storia del calcio africano, a proposito di record. Ma come troppo spesso successo nel calcio africano, a spazzare via le potenzialità di giocatori come Geremi, Eric Djemba-Djemba, Salomon Olembè, oltre ovviamente a Samuel Eto’o, sono sopraggiunti inquietanti giochi di potere interni, con sullo sfondo l’ombra lunga del potere governativo. Aggiungete le difficoltà dei tanti c.t. succedutisi in panchina, tutti di madre lingua francese ma incapaci di entrare in sintonia con i grandi vecchi dello spogliatoio, e i tiramolla con Eto’o, protagonisti di più di un addio alla maglia della Nazionale, poi sempre rientrati.

Alexander Song

Alexander Song, ct del Camerun per il Mondiale brasiliano

Camerun ai Mondiali 2014: le stelle della squadra

Ecco così spiegata la lunga serie di risultati negativi, ripetuti anche in Coppa d’Africa, che non entra in bacheca dal 1982. Non a caso in Brasile si siederà per la prima volta un allenatore locale, quel Jean-Paul Akono c.t. proprio a Sydney, che sembra aver riportato la serenità nel gruppo. Anche per questo le prospettive del Camerun non appaiono rosee, e non solo per essere stato inserito nel medesimo girone dei padroni di casa, ma anche di Messico e Croazia. Sulla carta comunque le possibilità di giocarsi il secondo posto ci sono. Come ci sarà Eto’o, al suo quinto e ultimo Mondiale, chiamato a guidare un attacco che appare il reparto meno competitivo del gruppo, aggrappato ai gol del capitano e ai guizzi del suo erede designato, Erik Choupo-Moting, centravanti del Mainz con estimatori in Italia. Discrete qualità anche a centrocampo, con Stéphane Mbia e soprattutto Alexandre Song, riserva a Barcellona, ma atteso al salto di qualità internazionale, e pure in difesa non mancano le certezze, dal giovane e promettente N’Koulou alla coppia del Galatasaray Chedjou-Nonkeu, fino all’esterno del Tottenham Assou-Ekotto. Troppo poco forse per rinverdire i vecchi tempi, ma abbastanza per cancellare le ultime figuracce.