Ora è davvero finita: il percorso di qualificazione verso Brasile 2014 è terminato, dopo due lunghissimi anni, quattro per i continenti extra-europei. I 32 nomi delle nazionali ammesse a Brasile 2014 sono finalmente noti, così è quasi tutto pronto per il sorteggio del 6 dicembre, quando prenderanno forma i gironi. Ecco i dettagli delle ultime partite di qualificazione, a partire dalla remuntada riuscita alla Francia.
Francia-Ucraina 3-0
È quasi come quattro anni fa: nel 2009 fu la mano galeotta di Titì Henry a spingere la Francia verso il disastroso Mondiale sudafricano, per la comprensibile rabbia di Giovanni Trapattoni con la sua Irlanda. Oggi i bleus tirano un sospiro di sollievo cancellando la notte di venerdì a Kiev, e strappando uno degli ultimi biglietti per il Brasile. L’Ucraina dei giovani si arrende alla chiara superiorità tecnica dei galletti, che però hanno bisogno di un altro aiutino arbitrale. 30′ del primo tempo: sul punteggio di 1-0 l’assistente dell’arbitro non si avvede di un clamoroso fuorigioco di Benzema (almeno un metro), appostato a centro area, e rapace nello spedire in rete un assist di petto di Valbuena. Pochi minuti prima, tuttavia, allo stesso centravanti del Real era stato annullato un gol regolare per un offside inesistente su assist dalla sinistra di Ribery. Al di là degli episodi, la partita non ha avuto storia. Troppo diversa rispetto all’andata la Francia che, caricata da uno stadio di Saint Denis stracolmo come ai tempi del Mondiale ’98, con in tribuna anche il presidente Hollande, il “nemico dei calciatori”, non ha avuto pietà per un avversario sceso in campo troppo intimorito e rinunciatario, quasi rassegnato. Così la gara è stata un monologo bleus. Al 22′ Sakho sblocca raccogliendo una respinta corta di Pyatov su punizione di Ribery, poi i due controversi episodi arbitrali, ma la svolta definitiva è ad inizio ripresa, quando Kacheridi si fa ingenuamente espellere per doppia ammonizione (fallo su Ribery). Il gol è nell’aria, e l’Ucraina non può opporsi al destino, che si manifesta beffardo con l’autogol di Gusev, pressato ancora da Sakho su cross di Pogba. Pericolo scampato per Deschamps. Ribery cerca poi senza trovarla la soddisfazione personale. Si rifarà col Pallone d’oro?
Le altre qualificate
Nessuna sorpresa nelle altre due partite europee, e negli ultimi due spareggi africani. La Grecia controlla senza affanni i timidi tentativi di rimonta della Romania, ottenendo così la terza qualificazione iridata della sua storia, quarta consecutiva ad una grande manifestazione. Dopo la doppietta di Atene va ancora a segno lo scatenato Kostas Mitroglou, bravo a girare a rete da pochi passi un’azione avvolgente della squadra di Fernando Santos. La giovane Romania di Piturca, in ricostruzione dopo lunghi anni di oblio e diretta verso Euro 2016, non ci crede più e trova il pari solo grazie ad un’autorete del romanista Vassilis Torosidis. Svanisce anche il sogno dell’Islanda: la Nazionale di Lars Lagerback si arrende alla Croazia, che vince 2-0 e strappa la quarta qualificazione della propria storia su cinque edizioni dopo l’indipendenza. Obiettivo centrato per Nico Kovac, subentrato al dimissionario Igor Stimac poco prima del playoff: Mario Mandzukic sblocca il risultato al 27′, ma poco dopo rischia di rovinare tutto facendosi ingenuamente espellere per una gomitata a gioco fermo. In avvio di ripresa, però, i sogni islandesi sono tarpati da capitan Srna, che chiude di fatto i discorsi con un gol dei suoi, al termine di un’irresistibile discesa sulla destra.
In Africa dopo le qualificazioni di Costa d’Avorio (1-1 col Senegal dopo il 3-1 dell’andata), Camerun (4-1 alla Tunisia) e Nigeria (2-0 all’Etiopia) fanno festa anche il Ghana, che perde 2-1 contro l’Egitto del c.t. Bob Bradley (a segno Kevin-Prince Boateng), ma era forte del 6-1 dell’andata, e l’Algeria, cui riesce la rimonta contro il Burkina Faso. Il sogno dei burkinabè, vice-campioni continentali, è spezzato dal gol di Madjid Bougherra, in avvio di ripresa: un premio meritato per la gara d’attacco giocata dai biancoverdi, ma il cannoniere era stato graziato sul finire del primo tempo per un fallaccio su Kaborè. Brutta partita a Blida, con l’Algeria impacciata ed il Burkina incapace di produrre gioco, ma alla fine il pubblico di casa esplode di felicità per una qualificazione a lungo inseguita, ed attesa dal 1986.
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