Il suo esordio risale ad un anno fa: con “Decidi tu” fece irruzione in un mercato discografico forse di nicchia, ma la sua travolgente forza emotiva non passa certo inosservata. sdamy.com vi porta alla scoperta del meraviglioso mondo di Manga Nairo, al secolo Eleonora Manganaro, giovane cantante la cui popolarità non è ancora esplosa, ma che promette di farlo molto presto, magari grazie anche al nuovo singolo “Ci sei o ci fai?”, scritto insieme alla rapper Miss Simpatia, arrangiato da Gian Maria Flores, prodotto e distribuito da Moris Marzino per la Don’t Worry di Rolando D’Angeli.
Video MANGA NAIRO – Decidi tu
“Ci sei o ci fai” è il terzo singolo di Manga dopo “Decidi tu” e “Carillon”, uscito anche su iTunes lo scorso 24 luglio, mentre bisognerà attendere il 10 agosto per vedere le immagini del video di quello che, Manga dixit, sembra essere il pezzo della “svolta” verso l’età adulta e verso il genere dell’electropop. Per saperne di più leggete l’intervista sottostante, ma in fondo basta conoscere la scelta del soprannome, a metà tra la coincidenza e la voglia di imporsi. Questo infatti è il dato che balza maggiormente all’occhio dopo una chiacchierata con Manga: apparentemente si potrebbe pensare ad una ragazza presuntuosa e troppo sicura di sé, in realtà abbiamo di fronte un’artista vera e sincera, che rifugge dagli stereotipi e che cura tutto della propria immagine, musicale e non. Evidente la dicotomia tra un aspetto accattivante ed una forza morale da “maschiaccio”, tipica di chi è consapevole dei propri mezzi e di avere tutte le carte in regola per sfondare, anche senza l’aiuto dei talent show, “che proprio non fanno per me”. Sfondare fino a dove? Il sogno è quello del mercato internazionale, e non le si può dare torto: ingessata com’è la discografia italiana, impossibile non guardare all’estero. Magari dopo essere passati da Sanremo…
Il 24 luglio è uscito il tuo terzo singolo, “Ci sei o ci fai?”. Ci fai capire meglio il significato del titolo? Riprende l’”appello” che hai scritto su Facebook di non vergognarsi di essere se stessi e di passare oltre le critiche?
“Come vedi sono un tipo cui piace non passare inosservato, e Missa (Miss Simpatia, ndr) come me – dice Manga – Per questo con Missa abbiamo deciso di puntare su un pezzo “ignorante”, che esprimesse quello che siamo davvero e che fosse più forte del parere dei benpensanti, quelli che ti criticano il look ma che poi ti imitano. Da qui l’idea di un testo sbarazzino, ma ironico L’idea del titolo è di Missa: sei così veramente di carattere o lo fai apposta?, questo il messaggio. La volontà era quella di ripercorrere le orme di “Decidi tu”, con gli stessi colori e soprattutto con lo stesso messaggio diretto a chi ascolta, ovvero di essere sempre sé stessi, di essere più forte di qualsiasi critica esterna”.
Puoi anticiparci qualcosa sul video, girato dalla fotografa Nima Benati, ed in uscita il 10 agosto? Hai già messo una foto sulla tua pagina facebook?
“Posso anticipare che ci sarà qualche diversità rispetto a “Decidi tu” e a “Carillon”. Fino a questo momento l’immagine che ho dato di me stessa, in particolare nel video di “Decidi tu”, era quella dell’eterna bambina, della ragazza misteriosa cui piacciono i fumetti, questa volta assisterete ad un salto di qualità, espressione del mio percorso di crescita. Quindi nel video di “Ci sei o ci fai?” vedrete ancora tante immagini colorate ma mi vedrete anche in atteggiamenti e vestiti più adulti, da donna”.
“Decidi tu”, sono parole tue, era stato il frutto di un’esperienza personale, mentre “Carillon” era il frutto dei ricordi d’infanzia, che per te sono molto importanti. Con “Ci sei o ci fai?” ti senti di essere cresciuta musicalmente? In quale brano rivedi maggiormente la tua estrosità?
“La svolta che ho ritenuto di dover dare sul piano dell’immagine è la stessa che ho cercato su quello musicale. Finora avete visto una Manga per così dire infantile, che voleva richiamare l’attenzione delle ragazzine. Ora però voglio crescere. Io sono del parere le persone quando parlano non abbiano età, conta solo quello che esse vogliono esprimere progredendo nel proprio progetto musicale. Per questo con “Ci sei o ci fai” sono andata alla ricerca di un genere musicale diverso, quello dell’electropop“.
La tua immagine e la tua musica sono ispirate al Visual kei, il concetto musicale nato in Giappone ma che in Italia conoscono in pochi. Secondo alcuni questo tipo di musica privilegia l’aspetto visivo e la stravaganza rispetto alla musica. Puoi dirci qualcosa su questo genere e secondo te in Italia farà mai breccia?
“Non nego di essere affascinata dai modelli giapponesi e dal visual kei, ma la scelta del mio soprannome è in parte casuale. Fin da piccola infatti i miei amici mi chiamavano così per il mio aspetto sempre molto colorato, lo stesso che si vede nelle mie canzoni. Mi immedesimavo nelle immagini, ma l’assist per coniare il mio nome d’arte è venuto dal mio cognome. L’associazione tra Manganaro ed i fumetti manga è stata naturale, così eccomi qui… Quanto al visual kei non parlerei proprio di un modello, anche se devo dire che il genere mi piace. In Italia c’è molta diffidenza in fatto di musica, al momento non saprei immaginare una rapida diffusione di questo modello, ma ho la testa dura e non mi rassegno facilmente. Il fatto è che io sono davvero così! Il personaggio che vedete nei video e nelle mie canzoni è di fatto lo stesso della vita di tutti i giorni. Il mio motto è testa dura e mentalità di ferro, nulla mi può fermare. Sono fatta così”.
Un’anticipazione del video di “Ci sei o ci fai?”
Zia Agnese (Agnese Manganaro, finalista a Castrocaro nel 2001, nel suo passato anche un duetto con Sarah Jane Morri, ndr) è considerata la regina della bossa nova salentina. I vostri stili musicali sono molto diversi. Pensi un giorno di poterti avvicinare a quel tipo di musica?
“Stimo tantissimo mia zia ed il suo tipo di musica, in comune abbiamo anche la passione per il Giappone, visto che il suo primo album fu pubblicato proprio laggiù. Tuttavia devo ammettere che siamo agli antipodi da ogni punto di vista, psicologico, musicale ed anche caratteriale. Detto questo ascolto spesso i suoi pezzi e secondo me nel suo genere non ha rivali, ma non credo proprio che in futuro mi cimenterò nella bossa nova né sarei in grado di farlo. Lei è una regina del suo genere, il mio è un altro mondo!”.
Parliamo dei tuoi modelli. Alessandra Amoroso, salentina come te, è un’amica, hai anche aperto alcuni suoi concerti, ma i vostri stili sono diversi. Ci sono altri cantanti a cui ti ispiri? Con chi sogni di duettare?
“Oltre che un modello Alessandra è una cara amica e una grande cantante, che si merita tutte le soddisfazioni che sta ottenendo. La conosco da tanti anni, da quando cantavamo insieme da ragazzine nei karaoke. Riproporre un duetto con lei proprio come facevamo da piccole rimane un sogno, ma devo dire che come musica e come stile siamo diverse. Se proprio devo pensare ad un cantante con cui duettare mi sposterei sul piano internazionale, magari Fergie dei Black Eyed Peas o, perché no, i Muse. Molti dei miei pezzi sono nati in inglese, non nego infatti che il mio sogno è quello di potermi confrontare un giorno con il mercato internazionale e non a caso il mio genere musicale si rifà molto all’estero”.
In un’altra intervista hai detto di non amare i talent show? Perché e cosa ne pensi?
“Confermo, penso proprio che i talent show non facciano per me. Non voglio passare per presuntuosa, anzi spesso li guardo in tv, ma personalmente sono contraria, ed esserci dentro è tutta un’altra cosa… Il problema è che queste trasmissioni distruggono la tua privacy, tendono a sfruttarti sul piano discografico facendoti cantare pezzi di altri. Costruiscono dei personaggi. Io invece amo fare tutto da sola, musicalmente e non, e so già ciò che voglio: mi scrivo i pezzi, mi disegno i vestiti, mi trucco. Non riesco proprio a pensare all’idea di farmi dettare da altri il mio modo di apparire. E poi, tecnicamente parlando, non penso di avere una voce così alta e potente come richiesto dai talent”.
Con “Decidi tu” hai provato la strada di Sanremo nella sezione Giovani ma non è andata bene. Pensi che la tua musica non sia adatta per il Festival oppure ci riproverai? Ti manca qualche “aggancio”?
“Sì, nel 2012 non andò bene, ma non me la sono presa più di tanto. Sono giovane, è stata un’esperienza e non tutto può sempre riuscire: poi era la prima esperienza anche per il mio produttore esecutivo, quindi sono passata quasi inosservata. Comunque sono pronta a riprovarci, già dal 2014: con Missa stiamo mettendo a punto qualcosa di interessante che possa permettermi di passare le selezioni. Certo, non è facile farsi strada con un’etichetta indipendente, ma non mi scoraggio”.
Con una mentalità così forte Eleonora è pronta ad abbattere ogni tipo di frontiera. Chissà che la svolta di “Ci sei o ci fai” non rappresenti il grimaldello ideale per sfondare definitivamente e convincere gli scettici. Chiamiamola “Manga la dura”: ne sentiremo (ri)parlare.
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