Goce è partito il satellite europeo
Goce è partito il satellite europeo


L’attesa è finita, il satellite europeo GOCE si è staccato come previsto alle 15,21 dalla rampa della base missilistica russa di Plesetsk. Nell’ex poligono segreto della Guerra fredda, la torre di lancio che ieri aveva bloccato tutto sei secondi dal via, ha liberato il suo prezioso carico. Il satellite, dal valore di 450milioni di euro, è il primo di una nuova generazione di esploratori orbitali che nei prossimi anni dovranno fornire dati di qualità senza precedenti al mondo della ricerca.


Per questa missione, l’ESA insieme ad un consorzio di 45 aziende europee guidate da Thales Alenia Space, ha affrontato una lunga serie di sfide tecnologiche. Di colore rosso e soprannominato la “Ferrari” dello spazio, a differenza dei precedenti satelliti climatici è caratterizzato dalla compattezza e rappresenta la nuova politica ESA, che preferisce puntare su satelliti di piccole dimensioni e specializzati su compiti specifici.

Cinque metri di lunghezza e pesante una tonnellata, GOCE ci osserverà da una quota di 250 chilometri, insolitamente bassa in questo genere di missioni. Questa caratteristica lo rende infatti il più basso di tutti i satelliti mai lanciati dall’ESA, ma è proprio questo che gli consentirà di misurare le variazioni della forza di gravità della Terra, una tra le principali forze della natura, con una precisione senza precedenti. 

L’obiettivo della missione è realizzare, nei 20 mesi di missione previsti, la prima mappa ad altissima risoluzione del campo gravitazionale terrestre, permettendo così di capire meglio la circolazione oceanica, un fattore determinante per il clima terrestre. Le analisi di GOCE permetteranno inoltre di seguire gli spostamenti delle calotte polari e saranno di aiuto a capire come e perché si muovono le placche tettoniche, movimenti che generano alcuni tipi di terremoti. 

Tante le applicazioni per la geodesia. Sarà possibile stabilire con maggiore precisione l’altezza delle montagne e la conformazione delle terre emerse, elementi preziosi anche in ingegneria civile, per esempio, per la costruzione di opere come ponti, tunnel o strade. Per riuscire in questo GOCE è stato attrezzato con strumenti di altissima precisione.

A bordo del satellite si trova gradiometro estremamente preciso, l’Electrostatic Gravity Gradiometer, uno strumento sensibile a variazioni di lunghezza di circa l’un per cento di un Angstrom (circa il diametro di un atomo). Dovrà sentire il campo gravitazione della Terra attraverso un insieme di “masse campione”, che determineranno le variazioni di valore, direzione e verso della accelerazione di gravità. È la prima volta che la tecnologia del gradiometro trova impiego nello spazio. GOCE è un’evoluzione di un altro satellite che con i suoi risultati ha migliorato le nostre conoscenze sulla teoria di gravitazione universale e che a tutt’oggi permette misurazioni precise dello stato del nostro pianeta: l’italiano LAGEOS lanciato dall’ASI in collaborazione con la NASA nel 1991.

 

E il prossimo anno, in occasione del primo lancio di qualifica del vettore VEGA, sarà messo in orbita il piccolo satellite LARES che di LAGEOS è l’erede.

Video: animazione lancio satellite ESA´s Goce