Il trionfo di Marco Pantani sul Col du Galibier al Tour '98

Il trionfo di Marco Pantani sul Col du Galibier al Tour ’98

Voilà le Galibier: tempo permettendo – Giro d’Italia quindicesima tappa

Due storiche salite da Tour de France fanno da cornice allo sconfinamento con cui il Giro d’Italia 2013 si avvicina al secondo giorno di riposo: la seconda tappa alpina consecutiva infatti mette i corridori di fronte alla storia. Col du Telegraphe e Col du Galibier i passi da affrontare per chiudere un fine settimana altamente spettacolare ma solo sulla carta, visto il pesante tributo al maltempo che ha già costretto a cancellare il Sestriere: l’organizzazione infatti ha provveduto a modificare il percorso, anticipando l’arrivo di quattro chilometri, a pochi passi dal monumento in memoria di Marco Pantani. Rimangono in programma le altre salite, salvo ulteriori novità meteo. Il tutto alla vigilia del riposo che la carovana osserverà a, con idee molto più chiare riguardo al podio, nonostante l’ultima settimana di corsa riservi altre salite-mito sul versante dolomitico come quella del Gavia.

Altimetria quindicesima tappa Giro d’Italia 2013

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Nel ricordo di Marco Pantani

La quindicesima frazione ha quindi tutto del classico tappone di montagna, a partire dal fatto che anche l’arrivo sarà in salita, appunto sul Galibier, il Mortirolo del Tour de France, laddove proprio Pantani ipotecò il Tour ’98. La partenza avverrà da Cesana, sede delle gare di bob e slittino all’Olimpiade invernale del 2006 a Torino, ma dopo la discesa fino a Susa la strada comincerà già a salire con l’ascesa lunga ben 25 km, ma dalle pendenze non impossibili, verso i 2095 metri del Moncenisio (Col du Mont Cenis), la cui vetta è preceduta dal passaggio al confine con la Francia al chilometro 51: poi un lungo tratto di sessanta chilometri tra un falsopiano verso Aussois e molta discesa prima della “doppietta finale”.

Vetta a 2642 metri

Al chilometro 115 comincia la salita del Telegraphe: dodici chilometri ma difficilmente masticabili, con punte dell’11% di pendenza. Quindi appena cinque chilometri di discesa e sotto con l’infinito ed altissimo Galibier: vetta posta ai 2642 metri, da raggiungere dopo un dislivello di 1200 metri in diciotto chilometri ed una pendenza media di 8,8% che pone l’accento più sull’impossibilità per i corridori di alzare gli occhi per un solo momento che sulla reale difficoltà dell’impresa. Chi avrà le gambe dovrà sfruttarle per aggiudicarsi una tappa che da sola vale mezzo Giro: difficile comunque immaginare stravolgimenti di classifica, vuoi per il ridotto parco di avversari all’altezza di Nibali in salita, vuoi per il tatticismo che impera in situazioni come queste, alla vigilia del riposo e degli ultimi fuochi di montagna della terza settimana.

La giornata di Samuel Sanchez?

Ecco perché l’occasione sembra propizia per scalatori puri chiamati a scattare dai primi chilometri o a stare con i migliori fino alle pendici del Galibier, per poi far fruttare la propria agilità e la capacità di far funzionare i rapporti agili richiesti da queste pendenze: da Pozzovivo a Betancur, cui è mancato lo scatto giusto sullo Jafferau, fino a Samuel Sanchez, terzo sabato ed in crescita di condizione. Atteso uno squillo anche dai colombiani, finora delusioni sulle montagne. Ma alla fine potrebbe scattare proprio Vincenzo Nibali, desideroso di chiudere o quasi il prima possibile il discorso per la vittoria finale.

Planimetria quindicesimatappa Giro d’Italia 2013

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