Ventiquattr’ore all’esordio, che forse non potrebbe essere migliore. Ma come, la sfida è ai Campioni di tutto e l’Italietta vista appena dieci giorni fa contro la Russia può permettersi di non avere paura? Forse, e le vere risposte si basano su questioni psicologiche (la pressione non potrà che gravare sulla Spagna), ma pure tecnico-tattiche perchè, anche se può sembrare paradossale, la squadra allenata da Del Bosque sembra l’avversario migliore visti i problemi palesati dall’Italia. Si prenda l’amichevole contro la Russia, quando la difesa di Prandelli ha ballato di continuo di fronte agli inserimenti dei centrocampisti ed al movimento del duo d’attacco avversario producendo pochissimo in attacco visto che Balotelli e Cassano sono parsi a lungo isolati causa la staticità del centrocampo.

Ecco, il punto focale della Nazionale di Prandelli è proprio la linea mediana: il sogno del c.t. è quello di vedere un centrocampo dinamico non solo in verticale, con gli inserimenti, ma pure in grado di “ruotarsi”, variando le posizioni degli interpreti con il trascorrere dei minuti. Proprio uno dei segreti della Spagna, in particolare di quella campione ad Euro 2008. Anche così si spiega la decisione di ricorrere alla difesa a tre (a proposito: Barzagli rimane in ritiro e sarà disponibile per gli eventuali quarti, Astori torna a casa), volta da un lato a far esaltare le qualità propulsive di Maggio, dall’altro a proteggersi dalle avanzate del tridente spagnolo, ma pure a sgravare il centrocampo da molti compiti di protezione. La linea a cinque con cui Prandelli sfiderà Xavi e compagni, infatti, non vedrà in campo alcun incontrista di ruolo: Pirlo farà il play, Marchisio sarà il solito assaltatore ma decisivo sarà il ruolo di Thiago Motta, preferito a Nocerino.

Rispetto al milanista, il centrocampista del Paris Saint Germain ha certo meno doti in interdizione ma sarà chiamato a cambiare pelle durante la gara, “travestendosi” ora da Pirlo in fase di costruzione, se il regista sarà marcato stretto, ora da pericoloso incursore, senza comunque perdere di vista la fase difensiva. Il tutto nella speranza che la coppia d’attacco Balotelli-Cassano non soffra di solitudine: sarebbe davvero esiziale non provare ad approfittare delle difficoltà spagnole in fase difensiva, per questo sarà indispensabile attaccare almeno con quattro giocatori, portando i due terminali offensivi all’uno contro uno con i centrali di Del Bosque. Facile solo a dirsi?