Futuro

Il giorno, anzi poche ore, dopo la Partita dei Sogni, a Casa Italia rimane l’orgoglio di aver fatto parlare il mondo calcistico non solo per gli scandali o la fortuna, ma per il gioco ed il coraggio. Un percorso cominciato tra mille scetticismi due anni fa ed arrivato con largo anticipo a produrre i primi risultati. Il bilancio della spedizione azzurra ad Euro 2012 è già ampiamente positivo ma nessuno vuole accontentarsi: normale, in un gruppo che trasuda di mentalità vincente e di piedi buoni. Comunque il futuro è già ora, ben prima della finalissima: tra quaranta giorni, a Ferragosto, la Nazionale tornerà in campo nell’amichevole contro l’Inghilterra a Berna (ultimo test agostano, cancellati dalla Fifa a partire dal 2013) ma soprattutto il 7 settembre a Sofia contro la Bulgaria ci sarà la prima partita di qualificazione verso il prossimo Mondiale 2014. Il rischio per Abete è quello di dover trovare un nuovo commissario tecnico entro poche settimane.

Dubbi

Non sono infatti cadute nel vuoto le parole rilasciate da Prandelli nell’immediata vigilia della partita contro la Germania e ribadite nel day-after: “Il mio contratto scadrà nel 2014, il mio rapporto con squadra e l’ambiente è straordinario ma non nego che il campo mi manchi. E che gli ultimi due mesi sono stati molto difficili come qualità della vita”. In che senso?. Prandelli non si ferma e spiega, evidenziando che oltre alla nostalgia per il ruolo di allenatore a tutti gli effetti, ad allontanarlo dall’azzurro potrebbero essere altri fattori: “L’Italia deve prendere esempio dalla Germania che è stata capace di programmare il futuro – ha detto Prandelli. Quando è cominciata l’avventura a Coverciano siamo stati bravi ad isolarci di fronte a tanti contrattempi, dando la priorità al gruppo. Quando ci sono le amichevoli tutti parlano di Juve e Milan, poi però in estate riempiamo le piazze. Ma non mi va bene che a settembre tutti tornino a scordarsi della Nazionale“. Detto che non sono mancati riferimenti alla gestione dei media dello scandalo-scommesse che ha scosso il pre-ritiro con i casi Bonucci e Criscito, è chiaro il riferimento alla ridotta collaborazione avuta dai club, ma probabilmente Prandelli si sarebbe aspettato più appoggio anche da parte dei vertici federali. Ma il c.t. (uscente?) non deroga alla sua abituale classe e non entra nel merito.

Scenari

Dopo un paio di settimane di meritata vacanza, Prandelli ed Abete si incontreranno, togliendosi i rispettivi sassolini dalle scarpe e, guardandosi negli occhi, capiranno se ci sono davvero margini per proseguire insieme. La sensazione è che in caso di trionfo a Kiev il divorzio sembri scontato, altrimenti il matrimonio continuerà, per scelta ma anche per necessità. Al momento infatti tutte le panchine più prestigiose sono già occupate. Dall’altra parte, Abete farà capire al c.t. che il discorso appena cominciato era finalizzato ai prossimi Mondiali e che se la ricerca del gioco e del ringiovanimento ha già prodotto un buon Europeo, lasciare il discorso a metà (e con un contratto in essere) sarebbe un vero peccato. Senza trascurare che le alternative scarseggiano: tutti i tecnici italiani più qualificati, da Mancini a Spalletti fino ad Ancelotti, sono infatti blindati da contratti ricchissimi con tre delle società europee più ricche, per non parlare di Capello che, pur libero, ha già ribadito di non essere interessato all’offerta, o delle soluzioni Ferrara e Zola, ritenute premature. Il panorama inoltre non offre allenatori di mezza età come Prandelli ed un salto nel buio con un giovane non viene ritenuto fattibile alla vigilia del Mondiale. Sotto sotto alla Federazione non dispiacerebbe tentare il colpaccio-Antonio Conte: ma disturbare la “nemica” Juventus in questo momento sarebbe quanto meno azzardato. Anche per questo Prandelli sarà regolarmente in panchina il agosto.