Un difensore che arriva, ed uno che rientra. Ma, tra poco, con molta probabilità, pure uno che se ne va. Il primo giorno intero della Nazionale italiana nel quartier generale di Wieliczka è stato scandito dalla visita al lager di Auschwitz-Birkenau ma pure dall’intenso traffico sulla terza linea. In conferenza stampa si è infatti presentato Giorgio Chiellini: ventiquattro giorni dopo le lacrime che avevano bagnato la sua uscita dal campo in Juventus-Atalanta nel giorno della festa bianconera, lo stiramento al flessore è ormai solo un ricordo al punto che il baluardo azzurro sembra pronto a tornare titolare già nel match d’esordio contro la Spagna. “Per fortuna ora sto bene: l’infortunio non era così grave come si temeva. Da una settimana lavoro con il gruppo e nei prossimi tre giorni potrò tornare a concentrarmi anche sulla tattica” ha dichiarato il Chiello per il quale sembra pronto il posto nel centro-sinistro nell’inedita retroguardia a tre.

Inedita per tutti ma non per Chiellini, che però pare scettico in merito alla possibile novità dopo due anni di lavoro sulla difesa a quattro: “Non credo che Prandelli abbia già scelto, e non si può dire a priori cosa sia meglio. Comunque se il c.t. decide di fare qualcosa è perché ci crede. De Rossi ha già giocato in questo ruolo e non credo avrà problemi”. Moduli a parte, l’atmosfera in casa azzurra comincia a surriscaldarsi: sarà per l’avvicinarsi della partita (“L’adrenalina cresce e l’affetto dei tifosi qui in Polonia ci carica” ha aggiunto Chiellini), sarà per l’importanza del primo avversario, la Spagna, sarà per le polemiche che si spera siano state lasciate in Italia.

Laddove potrebbe presto fare rientro lo sfortunato Andrea Barzagli: poco dopo le 18 è infatti atterrato in Polonia Davide Astori, l’elemento individuato da Prandelli per l’eventuale sostituzione dello juventino, stiratosi nei minuti finali dell’amichevole contro la Russia. La volontà del giocatore e dello staff tecnico come di quello medico è di aspettare fino a sabato per l’eventuale rimpiazzo, ma l’arrivo anticipato di Astori sembra lasciare spazio a pochi dubbi. Un’ulteriore tegola per Prandelli che però sembra deciso a perseguire la strada della novità. La speranza è che a cambiare siano anche i recenti risultati.