
Entro il 2020 la depressione sarà la seconda causa di disabilità nel mondo
Secondo i dati discussi nel corso del XVII Congresso nazionale della Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf), svoltosi a Cagliari, entro il 2020 la depressione potrebbe divenire una patologia invalidante tra le più preoccupanti.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sarà la seconda causa di disabilità nel mondo dopo le patologie cardiache.
Il disturbo dell’umore definito depressione è considerabile come una vera e propria malattia, che causa in molti casi un’alterazione significativa del modo di ragionare e percepire se stessi e il mondo esterno, compromettendo la vita personale e lavorativa.
Italia: la depressione colpisce il 10% della popolazione
In Italia la depressione colpisce attualmente il 10% della popolazione(per lo più donne), ma nei prossimi anni potrebbe espandersi, arrivando a coinvolgere il 20% degli italiani.
E’ quanto emerge da uno studio effettuato su 1600 pazienti distribuiti in 160 ambulatori di medici di base.
Come ha spiegato il professor Eugenio Aguglia, presidente della Società italiana di psichiatria, “secondo i dati delle prescrizioni mediche, sono circa 4,2 milioni gli italiani in terapia farmacologica ma di questi solo il 40% ottiene remissione dei sintomi, cioè benefici sul tono dell’umore, sul sonno, l’appetito, l’interesse per la vita sociale“.
La ricerca si orienta sempre più verso una nuova classe di antidepressivi
Per questo motivo la ricerca si sta orientando verso nuovi metodi terapeutici, in grado di offrire una guarigione più repentina e senza ricadute.
Il professor Biggio, presidente della Società italiana di Neuro-psicofarmacologia (Sinpf) e del Congresso di Cagliari, ha rivelato che anche nel nostro paese è disponibile “una molecola, agomelatina, capostipite di una nuova classe di antidepressivi”.
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