Julio Cesar

Julio Cesar

Brasile-Cile 3-2: Julio Cesar salva la Seleçao

T’aspetti Neymar, e trovi Julio Cesar. Il Brasile barcolla, ma supera il primo vero ostacolo verso la finale: Cile battuto ai rigori al termine del primo, emozionantissimo ottavo di finale giocato al Mineirao di Belo Horizonte. Decisive le parate del portierone, che salva il pareggio a metà secondo tempo e poi para due rigori, a Pinilla e Sanchez. Tra i brasiliani steccano Willian e Hulk, ma poi Jara timbra il palo. Sospiro di sollievo per Scolari, e Neymar in lacrime, ma questo Brasile non può bastare per vincere i Mondiali. Sotto ritmo, poco gioco di squadra, e poca personalità. Ma la fortuna è con i verdeoro: clamorosa la traversa di Pinilla all’ultimo minuto dei supplementari, e l’ultimo rigore cileno si stampa sul palo. Si mangia le mani invece il Cile, che per il terzo Mondiale di fila si ferma agli ottavi contro il Brasile: la Roja è impeccabile per un’ora, poi stacca la spina in campo e in panchina, smette di giocare con Sampaoli che spreca due cambi per togliere un attaccante (Sanchez) e inserirne un altro (Pinilla), perdendo un rigorista come Vidal. Scelta che sarà fatale.

 

Il primo tempo vive su un sottile equilibrio, determinato dagli atteggiamenti tattici speculari delle due squadre, che pressano molto alto, con il risultato di infoltire il centrocampo, ma anche di inficiare lo spettacolo, che cede il passo a toni agonistici molto alti. Webb tiene a bada i bollenti spiriti senza utilizzare subito i cartellini gialli, scelta rischiosa, ma che alla fine pagherà. La pressione del Cile sembra più organizzata, visto che la squadra di Sampaoli sa farsi valere sia sul portatore di palla, a volte triplicando anche la marcatura, che sui brasiliani che provano a smarcarsi, mentre la Seleçao è meno ordinata.

 

Ma alla squadra di Scolari basta alzare la linea della pressione per costringere i due esterni cileni a rinculare, con il risultato che tutta la squadra si schiaccia davanti a Bravo. Eppure lo svantaggio cileno arriva da palla inattiva, al 19′: angolo di Neymar, sponda all’indietro di Thiago Silva, Jara anticipa David Luiz, poi il pallone ricarambola sul neo-difensore del Psg e Bravo è battuto. Il più sembra fatto per il Brasile, che però commette l’errore di abbassarsi troppo, provando a vivere sulle ripartenze offerte da un Cile che si scopre, ma con giudizio, rischiando tanto su un errore di Isla che libera il contropiede di Neymar, ma il sinistro del numero 10 si perde sul fondo. Il pari arriva allora nel momento e nelle circostanze meno attese: comica rimessa laterale di Marcelo, Hulk s’addormenta e si fa bruciare da Vargas, palla in mezzo per Sanchez che di destro fulmina Julio Cesar. Incassato il gol il Brasile torna ad attaccare, chiudendo il tempo quasi con un assedio: troppi i leziosismi dei cileni in difesa, ma il colpo di testa di Neymar è deviato da Silva, così l’ultima occasione è proprio per il Cile, su malinteso Julio Cesar-Thiago Silva, ma il portiere è bravo a rimediare uscendo a valanga su Aranguiz.

 

In avvio di ripresa il Brasile ricomincia da dove aveva finito, premendo un Cile che sembra intimorito, e il gol arriverebbe subito, con Hulk: stop e diagonale vincente di destro, ma Webb zittisce il Mineirao annullando per un dubbio controllo di braccio. Scelta di coraggio e personalità, quelle che da quel momento mancheranno a un Brasile che perde via via il filo del gioco e della lucidità. Palle lunghe, anarchia tattica, errori in quantità industriale. Nella parte centrale del secondo tempo la Seleçao è letterlmente in balia di un Cile che controlla senza soffrire, chiude gli spazi e riparte con pericolosità. La palla-match capita ad Aranguiz, che dopo una bella combinazione Isla-Vidal spara in porta da centro area, ma Julio Cesar compie il primo miracolo della giornata respingendo d’istinto. A quel punto è il Cile a spegnersi: le energie finiscono, Sampaoli s’incarta con i cambi e il finale è brasiliano, ma con due sole occasioni, sprecate prima da Jo , subentrato a un disastroso Fred, Hulk poi, cui dice no Bravo. Ai supplementari praticamente non si gioca più: il Cile è scomparso, e anche il Brasile è bloccato da un mix di paura e stanchezza. Gli unici scossoni arrivano al 120′, con la traversa di Pinilla e la successiva occasione sprecata da Hulk in contropiede. Ma gli dei sono brasiliani. Almeno fino ad oggi.

 

Brasile-Cile 4-3 (dcr): il tabellino

Qui di seguito il tabellino della partita Brasile-Cile: Marcatori: 18′ David Luiz; 31′ A. Sanchez
Brasile: Julio Cesar 8; Dani Alves 5.5, Thiago Silva 6, David Luiz 6.5, Marcelo 5; Luiz Gustavo 5, Fernandinho 5 (72′ Ramires 5.5); Hulk 5, Oscar 4.5 (106′ Willian 5.5), Neymar 6; Fred 5 (64′ Jo 5.5). C.t.: F. Scolari 5.5.
Cile: Bravo 7; Silva 7, Medel 7.5 (108′ Rojas sv), Jara 6; Isla 6, Aranguiz 7.5, Diaz 6.5, Mena 7; Vidal 6 (87′ Pinilla 5.5); A. Sanchez 7, E. Vargas 5.5 (57′ A. Gutierrez 5.5). C.t.: J. Sampaoli 5.5.
Arbitro: Webb (Inghilterra) 7
Ammoniti: Mena, Silva, Hulk, Luiz Gustavo, Dani Alves e Pinilla
Sequenza dei rigori: David Luiz (gol); Pinilla (parato); Willian (fuori); A. Sanchez (parato); Marcelo (gol); Aranguiz (gol); Hulk (parato); Diaz (gol); Neymar (gol); Jara (palo)

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