
Dati positivi nelle vendite e nuovi incentivi in arrivo. Secondo l’Istat, a novembre la produzione di autoveicoli è aumentata del 38,8%. Secono “Milano Finanza” la produzione di auto in Europa dovrebbe salire del 3% quest’anno, a 17,032 milioni di unità e del 75 nel 2011 a oltre 18,173 milioni.
Sempre al di sotto dei 22,100 milioni del 2007. Malgrado l’incremento del 2010-2011, il livello resterà pericolosamente basso e già si vocifera di un possibile rinnovo degli incentivi auto che prevederebbe uno stanziamento di 300-400 milioni di euro. Le tipologie di contributo sarebbeo queste:
- con rottamazione di 1500 euro per l’acquisto di auto a benzina con emissioni inferiori a 115 g/km;
- con rottamazione di 1000 euro per l’acquisto di auto diesel con emissioni inferiori a 130 g/km;
- senza rottamazione di 3500-4000 euro per l’acquisto di auto con alimentazione a metano ed emissioni inferiori a 115 g/km oppure 1500 euro se emissioni inferiori a 140 g/km.
Ancora in dubbio il bonus per le auto con alimentazione a GPL.
E la Cina sorpassa gli Usa
Storico primato asiatico nel mercato automobilistico. Il 2009 ha retrocesso gli Stati Uniti al secondo posto con le vendite scese del 21,2%, mentre il primato cinese è in gran parte legato agli incentivi governativi oltre che alla grande impennata del mercato interno. Ma essere diventato il primo mercato automobilistico mondiale alla Cina non è bastato. Il Paese asiatico ha conquistato anche il primato del più grande esportatore mondiale superando la Germania.
Il balzo in testa alla classifica è avvenuto in dicembre, con 130,7 miliardi di dollari di esportazioni. E il 2010, anno della Tigre nel calendario cinese, promette molto bene. L’anno appena trascorso è stato quello in cui la Beijing Automotive Industry Holding Co. Ha speso 200 milioni di dollari per acquistare la tecnologia Saab con cui svilupperà quattro nuovi modelli e tre motori turbocompressi.
La Shangai Automotive Industry Corporation invece, si è alleata con la General Motors per sviluppare un’auto davvero economica. Un futuro cinese anche per Volvo, con la Zhejiang Geely Holding Group che mira ad acquisire il marchio svedese di proprietà della Ford, promettendole “indipendenza” e rispetto della sua identità.
E poi potrebbe esserci addirittura un futuro cinese persino per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese in Sicilia, nonostante le proteste degli operai e le dichiarazioni di nessun interesse da parte di alcuno della dirigenza Fiat.
La crescita del mercato cinese sembra inarrestabile, al punto che anche la Ferrari ormai ne parla come del suo terzo mercato più importante, e l’America è scesa in campo per collaborare con le industrie cinesi per sviluppare l’auto elettrica.
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