Argentina-Bosnia 2-1: fortuna e Messi, l’Albiceleste va
Va all’Argentina la serata delle prime volte. Debutto dell’Albiceleste al Mondiale dei Mondiali, da giocare in terra straniera, prima partita al Maracana, e prima assoluta in un Mondiale della Bosnia. Il 2-1 finale però fotografa al meglio una serata in cui la squadra di Sabella ha brillato solo a tratti, e comunque tutti nel secondo tempo, quando il tecnico ha abbandonato il disastroso 3-5-2 per affidarsi ad un 4-3-3 che ha aperto la difesa della Bosnia e esaltato le qualità di Messi, costretto per tutto il primo tempo, come Aguero, a un vano lavoro di raccordo con un centrocampo povero di fosforo, con Di Maria sacrificato e Mascherano difensore aggiunto. Insomma, Argentina promossa con riserva, così come Messi, che si accende solo dopo un’ora di gioco. La molla è rappresentata da un’inguardabile punizione dal limite, al 60′, che finisce alle stelle e provoca qualche fischio isolato. Tre minuti dopo l’orgoglio del campione gli permette di segnare un super gol, partendo in slalom su due difensori prima di scaricare in rete un morbido sinistro. Ma un Messi a mezzo servizio potrà essere utile solo nel girone, poi servirà la svolta.
Nel debutto della Bosnia c’è invece tanta sfortuna e parecchia emozione. Avvio da incubo, con Pjanic e compagni che non toccano palla per i primi tre minuti: l’Argentina fa possesso e si procura una punizione dalla sinistra, batte Messi, Rojo spizza e il pallone finisce addosso a Kolasinac, che non se ne avvede e fa autogol involontario di ginocchio. Lo sconcerto è comprensibile, ma dopo una decina di minuti la Bosnia si scuote, cominciando a pressare alto mettendo in difficoltà la difesa argentina. Nel primo tempo, però, Romero è sollecitato solo da un incursione di Hajrovic, prima di superarsi in tuffo su colpo di testa di Lulic.
Dopo l’intervallo Sabella si sconfessa, passando al 4-3-3 per Higuain e Gago. La squadra si trasforma, gioca in velocità e costringe una Bosnia che accusa la stanchezza ad abbassarsi sempre più. La magia di Messi chiude di fatto i conti, perché Susic aspetta troppo per cambiare la squadra: tre cambi in dieci minuti non scuotono dal torpore Pjanic, ma almeno tolgono la solitudine a Dzeko, affiancato da Ibisevic. Proprio l’attaccante dello Stoccarda, imbeccato da Lulic, trova il punto della speranza all’85’, complice una papera di Romero che si fa passare il pallone tra le gambe, ma alla Bosnia mancano tempo e gambe per completare la rimonta. Il secondo posto rimane alla portata. Il Mondiale per quest’Argentina molto meno.
Argentina-Bosnia 2-1: pagelle e tabellino
Marcatori: 2′ aut. Kolasinac; 66′ Messi; 86′ Ibisevic
Argentina: Romero 6; Campagnaro 5.5 (46′ Gago 6), Garay 6, F. Fernandez 5.5; Zabaleta 5.5, M. Rodriguez 5.5 (46′ Higuain 6), Mascherano 6, Di Maria 5.5, Rojo 5; Messi 6, Aguero 5.5 (88′ Biglia sv). C.t.: F. Sabella 5.5.
Bosnia: Begovic 6; Mujdza 6 (69′ Ibisevic 6), Spahic 5, Bicakcic 5, Kolasinac 5; Pjanic 5, Besic 5.5; Hairovic 6 (71′ Visca 6), Misimovic 6 (73′ Medunjanin 6), Lulic 6.5; Dzeko 5.5. C.t.: S. Susic 5.5.
Arbitro: Aguilar (El Salvador) 6.5
Ammoniti: Rojo e Spahic
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